Arriva il nuovo codice di comportamento Pa, approvato nella giornata di ieri, 31 maggio 2023, con regole alle quali dovranno prestare attenzione i dipendenti pubblici in ambito di consumo, ambiente e di utilizzo dei social network durante o al di fuori dell’orario di lavoro. Con la revisione del decreto del Presidente della Repubblica numero 62 del 2013, il Consiglio dei ministri ha fissato nuove norme di etica pubblica che vanno al di là della semplice economicità ed efficienza nella gestione delle risorse della Pubblica amministrazione, ma fissano nuove regole per contenere i costi energetici a fronte dei target dettati in tema di sostenibilità ambientale.

Molte delle novità, invece, riguarderanno l’utilizzo degli strumenti informatici sia durante le ore di lavoro, che nel tempo libero: eventuali utilizzi dannosi della posta elettronica e dei social network, infatti, potrebbero ledere l’immagine della Pubblica amministrazione, oltre al singolo dipendente del pubblico impiego, con ricadute in termini di provvedimenti disciplinari.

Nuovo codice comportamento Pa, a cosa i dipendenti pubblici devono fare attenzione

Il nuovo codice di comportamento Pa dei dipendenti del pubblico impiego ricalca le linee guida dettate in ambito di sostenibilità ambientale. In particolare, anche negli uffici pubblici varranno le regole che mirano a un minor dispendio di consumi energetici, e quindi all’economicità, oltre all’efficacia e all’efficienza. In forza delle norme approvate nella giornata di ieri dal Consiglio dei ministri, i comportamenti dei dipendenti pubblici dovranno essere in linea con le logiche di contenimento dei costi, in particolare, sul consumo energetico e della sostenibilità ambientale. L’obiettivo, in ogni modo, non dovrà mettere a rischio quelli che sono i risultati qualitativi attesi dagli enti pubblici per il lavoro svolto dai propri dipendenti. Efficienza, dunque, che dovrà essere accertata dalle amministrazioni nelle vesti di datori di lavoro e che andranno a coinvolgere anche tutto ciò che riguarda le procedure informatiche.

Comportamenti vietati utilizzo posta elettronica dei dipendenti del pubblico impiego

Il nuovo codice di comportamento della Pubblica amministrazione si mostra particolarmente esigente per tutto ciò che attiene alla reputazione dell’ente pubblico – sia come figura istituzionale, sia come singolo dipendente -, alla sicurezza informatica e all’efficienza lavorativa. Partendo dall’utilizzo della posta elettronica sulla propria scrivania di lavoro, il nuovo codice vieta l’uso dell’account istituzionale per finalità differenti da quelle lavorative. Viceversa, è vietato anche l’utilizzo del proprio indirizzo di posta elettronica per comunicazioni istituzionali, a meno che non ricorrano esigenze di forza maggiore. Sarà consentito, invece, l’utilizzo di strumenti informatici dell’ente pubblico per incombenze personali, purché non ci si allontani dalla propria sede lavorativa. Ma restano fuori da questo perimetro esigenze che non siano strettamente lavorative.

Ulteriori dettagli del nuovo codice di comportamento per i dipendenti pubblici specificano che non si potranno inviare messaggi di posta elettronica, sia all’esterno che all’interno dell’ente, che contengano frasi minacciose, oltraggiose o discriminatorie. La norma mira a tutelare l’ente da qualsiasi forma di responsabilità. Questo passaggio si ricollega direttamente all’utilizzo dei social network.

Nuovo codice comportamento Pa, cosa si può riportare sui social network?

Infatti, nell’utilizzo dei social network ciascun dipendente della Pubblica amministrazione dovrà prestare attenzione affinché i commenti rilasciati, i contenuti pubblicati e quant’altro scritto sulle pagine di Facebook, Instagram e altre piattaforme simili, non ledano in alcun modo l’amministrazione dove il dipendente presti servizio. Ciò che si va a tutelare con la norma è l’immagine e la reputazione della Pubblica amministrazione nel suo insieme. Inoltre, il dipendente pubblico non potrà divulgare delle comunicazioni riguardanti, in via diretta o indiretta, il servizio stesso. Vietate anche le pubblicazioni di contenuti relative alle qualifiche professionali.

In tutti i casi di violazione, è prevista l’applicazione di sanzioni. Infine, a rafforzare il comportamento dei dipendenti pubblici, i singoli enti potranno adottare una “policy” relativa a ciò che sia consentito e a ciò che dovrà essere evitato. La policy del singolo ente potrà presentare delle differenziazioni a seconda della piattaforma social di riferimento, con regole più dettagliate e sicuramente parametrate alla realtà della singola amministrazione.