La piena operatività del superbonus non può prescindere dalle banche che comprano i crediti di imposta. È quanto emerso in questi ultimi giorni dopo la stima fatta dei crediti rimasti incagliati che ammontano a 30 miliardi di euro. L’allarme è scattato sia per la conclusione dei lavori relativi al bonus 110%, sia per quanto riguarda i tempi di attuazioni delle misure della conversione in legge del decreto 11 del 2023. Infatti, la nuova piattaforma Enel X sarà operativa non prima del prossimo mese di settembre, con ulteriore attesa degli operatori che speravano in un soggetto che effettivamente potesse coprire la necessità di vendita dei bonus edilizi. Proprio per questi ritardi, sono arrivate proposte di prorogare ulteriormente il superbonus 110% di sei mesi: il maggior tempo servirebbe per terminare gli interventi di efficientamento energetico e le ristrutturazioni, agevolati dal bonus.
Superbonus, banche che acquistano crediti d’imposta: quali sono?
Proprio in questi ultimi giorni stanno emergendo le difficoltà delle banche nell’acquisto dei crediti d’imposta derivanti dai lavori agevolati dal superbonus. Nell’audizione di ieri del ministero dell’Economia e delle Finanze, la sottosegretaria Sandra Savino ha fatto sapere che la piena operatività della piattaforma Enel X è prevista non prima di settembre. Una risposta, all’interrogazione di Emiliano Fenu del Movimento 5 Stelle, che mette in allarme quanti siano alle prese con la vendita dei bonus edilizi e, in particolare, del superbonus, agevolazione che ha un quantitativo di crediti d’imposta rimasti bloccati pari a 30 miliardi di euro.
Attualmente, tra le banche che acquistano crediti, il ministero dell’Economia ne ha citate solo tre: si tratta della stessa Enel X, della Cassa di risparmio di Bolzano – Sparkasse, e di Intesa Sanpaolo. Le altre banche, che due mesi fa erano pronte a rientrare sul mercato, sono ancora alle prese con le procedure di riavvio. Tra queste, si attende Poste Italiane, insieme a Unicredit e Crèdit Agricole, oltre a Banco Bpm. A dire il vero, alcune di queste ultime banche avevano ripreso a comprare crediti, ma si trattava di cessioni collegate a operazioni selettive.
Nuova piattaforma Enel X per vendere i bonus edilizi: quando sarà attiva?
In questo contesto, Enel X sta operando ancora non a regime nell’acquisto dei crediti d’imposta dei bonus edilizi. In particolare, dalle premesse dei giorni in cui era stato convertito in legge il decreto 11 del 2023, la nuova piattaforma avrebbe dovuto servire da acquirente dei crediti rimasti incagliati nei cassetti fiscali delle banche, in modo da liberarne la capienza. Gli stessi crediti, poi, sarebbero stati venduti a operatori privati, soprattutto imprese, che in prossimità delle scadenze fiscali avrebbero acquistato i bonus da compensare poi in F24, realizzando un taglio del cuneo fiscale sul minor prezzo di acquisto. Tutta l’operazione adesso è rimandata a settembre, nonostante il rischio che stanno correndo le imprese a corto di liquidità per gli sconti in fattura concessi in esecuzione degli interventi edilizi.
Superbonus verso la proroga e intermediari finanziari che li acquistano
Proprio in conseguenza di questa situazione, l’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) è tornata a chiedere al governo guidato da Giorgia Meloni una proroga di sei mesi della scadenza del superbonus. Il nuovo termine dovrebbe riguardare sia il bonus 110% per le spese relative al 2022, che i nuovi cantieri aperti con il superbonus 90% del 2023. Lo slittamento della scadenza rispetto al 31 dicembre 2023, consentirebbe alle imprese di concludere gli interventi e di far rifiatare anche i contribuenti che, per i lavori avviati dopo il 16 febbraio 2023, possono avvalersi della sola detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi. Oltre agli istituti bancari, il ministero dell’Economia ha citato anche alcune piattaforme di intermediazione che hanno ripreso ad acquistare i crediti d’imposta. Si tratta di SiBonus, Finanza.Tech, Innova Credit e Giroconto.