Luca Delfino, responsabile dell’omicidio della sua ex fidanzata Antonella Multari a Sanremo, sarà presto scarcerato. L’uomo, protagonista di un discusso fatto di cronaca risalente al 2007, uscirà dal carcere il prossimo 28 luglio. Lo ha stabilito il tribunale di sorveglianza di Genova.

Delfino ha già scontato una condanna di 16 anni e otto mesi: proseguirà la pena in una Rems, residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Rimarrà rinchiuso lì per i prossimi sei anni e mezzo.

Il motivo della decisione dei giudici è legato alla condotta dell’imputato nel carcere di Ivrea. Delfino avrebbe molestato un altro carcerato e preso parte ad una rissa. Accuse sempre negate dall’uomo, difeso dall’avvocato Riccardo Lamonaca. Il detenuto era già stato condannato a rimanere per cinque anni in una Rems, per via della sua natura ritenuta “socialmente pericolosa”.

Luca Delfino scarcerato, l’omicida potrebbe finire nella struttura genovese di Pra’: il terrore dei residenti

Nelle ultime settimane il tribunale di Massa ha deciso di prolungare il suo periodo di permanenza nella Rems da cinque a sei anni e mezzo. I giudici hanno sottolineato come Delfino necessiti di essere seguito e sottoposto a cure che non ha mai potuto ricevere in carcere. Le Reims, d’altro canto, sono strutture nate in sostituzione dei vecchi ospedali psichiatrici giudiziari.

I giudici hanno preso atto che il killer “ha chiesto per la prima volta scusa ai genitori della vittima”. L’entità delle scuse resta tuttavia ancora da approfondire, per chiarire se si sia trattato di “un pentimento reale e sentito” oppure di un atto “strumentale”.

Al vaglio delle autorità la decisione su quale struttura dovrà ospitare Delfino. Le Rems in Liguria sono due: quella di Calice al Cornoviglio in provincia della Spezia e quella di Pra’. Proprio la seconda sarebbe la preferita del detenuto, che aveva chiesto la concessione di poter stare vicino alla sua famiglia.

Una possibilità che, nelle scorse settimane, aveva scatenato le ire dei residenti del quartiere, compresi i familiari dell’ex fidanzata, e di altre donne. L’uomo, infatti, è ancora ritenuto potenzialmente pericoloso. A ciò si aggiunge il fatto che Villa Caterina non è un penitenziario, e quindi l’uomo potrebbe facilmente evadere.

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