Confermate nella sentenza di appello due delle condanne per l’omicidio di Luca Sacchi: Valerio Del Grosso, esecutore materiale dell’omicidio, dovrà scontare 27 anni. Condannati anche il complice Paolo Pirino e Marcello De Propris, le cui pene sono state ridotte a 14 anni e 8 mesi. Quest’ultimo è stato ritenuto responsabile di aver consegnato al killer l’arma del delitto.
Per quanto riguarda Anastasiya Kylemnyk, l’allora fidanzata di Sacchi accusata di violazione della legge sugli stupefacenti, i giudici hanno confermato la condanna a 3 anni.
Durante l’udienza De Propris ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee, rivelando di essere “dispiaciuto per quanto avvenuto”.
Mi rendo conto che anche per colpa mia è morto un ragazzo, ho un rimorso enorme per aver dato l’arma a quella persona e mi vergogno per aver creato questa situazione.
Sentenza omicidio Sacchi, il commento dei genitori di Luca: “Giornata pesante con tanta ansia”
La decisione dei giudici ha confermato l’impianto accusatorio per quanto riguarda l’omicidio del personal trainer, raggiunto da un colpo di pistola alla nuca nella notte tra il 23 e il 24 ottobre del 2019. I fatti si erano svolti nelle vicinanze di un locale in zona Appio, a Roma. Sacchi aveva agito per difendere la fidanzata Anastasiya, coinvolta in una trattativa con i due imputati Del Grosso e Pirino per una compravendita di droga.
Sulla sentenza di appello si sono espressi i genitori di Luca, commentando le due condanne confermate e le due ridotte.
Siamo soddisfatti perché ha retto l’impianto accusatorio per Del Grosso, esecutore materiale dell’omicidio. È andata fin troppo bene a Paolo Pirino che era in macchina con lui e sapeva che era armato. È stata una giornata pesante, con tanta ansia.
Soddisfazione anche per l’avvocato Armida Decina, legale della famiglia Sacchi.
Certo, i familiari ritengono responsabile anche Pirino ma siamo soddisfatti e attendiamo le motivazioni.
Attimi di grande tensione al di fuori dell’aula, dove c’è stato un accenno di rissa tra i familiari degli imputati dopo la lettura della sentenza. Tra uno scambio di accuse e un confronto fisico è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per riportare la situazione alla normalità.