Davide Moscardelli, storico volto dei bomber, divenuto icona social grazie alla sua folta barba e allo stile di vita tra goliardia e calcetto con gli amici, si racconta in esclusiva a Tag24 By Unicusano. Un calciatore divenuto idolo di una generazione cresciuta col mito del bomber, di quel calciatore professionista che in campo e fuori dà tutto sé stesso senza rinunciare ai piaceri della vita come il mangiare in compagnia, il bere qualcosa ogni tanto e il divertirsi con numeri in campo e uno stile di gioco scanzonato, senza pensieri. Moscardelli, “Il Mosca” per gli amici, diventa un idolo per i ragazzi e ci racconta la sua esperienza con il Barbaverso, l’ultima frontiera dell’informazione che unisce interviste, giochi e metaverso.
Il Barbaverso è un progetto nuovo, giovane e fresco che vede come protagonista Davide Moscardelli che diventa un vero e proprio avatar da metaverso. “E’ una cosa nuova, ancora in fase di sviluppo per capire bene dove possiamo e vogliamo arrivare. Siamo partiti sapendo che c’erano da migliorare e incrementare cose. Un progetto che nasce un po’ per caso perché c’è un’azienda leader del settore del metaverso che ha avuto questa idea. A me ha sempre affascinato, non era tanto chiaro. Per capirlo al meglio ho pensato di farne parte e abbiamo iniziato questo progetto insieme”.
Un universo pieno di novità, tra le quali anche delle piccole postazioni arcade per poter giocare ai classici giochi delle sale degli anni ’70: “Le novità per adesso sono quelle di creare vari format che andranno sui social, come i pronostici, i Barbaflash e altre idee. Tutto in fase di sviluppo, c’è da studiare per portare novità. L’obiettivo è aumentare le cose da fare nell’applicazione del Barbaverso. Ora abbiamo anche messo dei giochi vintage per cercare di interagire un po’ di più con il pubblico proprio nel metaverso”.
Bomber Moscardelli si racconta con il suo Barbaverso
“Il Barbaverso si rivolge solamente a quelli che hanno la barba (ride ndr). Scherzo, si rivolge a chi affascina il mondo del metaverso e a chi ama il calcio, lo sport, chi mi segue. Insomma, un po’ a tutte le età, i giovani e agli appassionati di elettronica“. “Il Mosca” prosegue e ci racconta altri aneddoti collegati: “Il progetto è quello di cercare di interagire di più nel Barbaverso in 3D, anche con il mio avatar. Sarà il prossimo obiettivo grande con l’aggiunta di piccole cose con il tempo per essere pronti per fare quello”.
Moscardelli su Roma-Siviglia: “I rigori la solita lotteria”
Non manca l’occasione di parlare di calcio, con Davide Moscardelli, noto tifoso della Roma, che esprime tutta la sua amarezza per la finale di Europa League persa contro il Siviglia ai calci di rigore. “Un tasto dolente, a tutti gli effetti. I discorsi ora sono quelli sui rigoristi, ma in effetti in quel momento i rigoristi della Roma non c’erano: Dybala, Pellegrini e Abraham. In campo c’era solo Belotti rigorista. Poi sì, sicuramente qualcun altro si doveva trovare per forza. Non so perché abbiano cominciato così, anche se spesso e volentieri i rigori decisivi sono il quarto e il quinto, anche il sesto. Magari te li sei tenuti per quelli finali mi viene da pensare. Certo, poi succede che neanche ci arrivi ed è un duro colpo da accettare“.
“Quando si tratta di rigori in una finale non serve tanto l’aspetto tecnico. Lì conta chi se la sente perché è veramente tosta. Adesso si fa presto a dire che forse dovevano andare prima gli attaccanti, è normale. Magari al contrario Mancini e Ibanez sbagliavano il quarto e il quinto, ma tanto c’è sempre da ridire soprattutto nel calcio”.
In ultima istanza il Mosca si esprime sulla permanenza o meno di José Mourinho sulla panchina della Roma: “Mourinho rimane? Domanda da un milione di dollari. Se avesse vinto l’Europa League sarebbe rimasto secondo me, perché alla fine vai a fare la Champions. Vieni da una Conference, un’Europa League e manca quella, era uno stimolo in più. Sfida difficile ma che sarebbe stata una cosa ghiotta, il suo pensiero sarebbe stato questo. Scherzi a parte, non so se rimane. Vuole parlare con la società ma non te lo so dire e non so neanche dirti se mi auguro di sì oppure no”.