Il senso della giornata odierna lo aveva anticipato già Elly Schlein quando ieri pomeriggio, intervendo in diretta su Instagram, aveva fatto accenno alla votazione che si sarebbe tenuta oggi a Bruxelles. Lì, nella casa dell’Unione Europea, si è votato per la produzione del piano di munizioni ‘Asap’. Trattasi di un rafforzamento della fornitura da inviare in sostegno della causa Ucraina. Un impegno che l’Unione Europea prende in favore di Kiev ed in funzione anti Mosca. All’Europarlamento tutto è andato liscio: 446 voti a favore, 67 contrari e 112 astenuti. Legge approvata.
Ma parlavamo dell’intervento di Elly Schlein. La Segretaria del Partito Democratico, infatti, aveva chiesto al governo di non fare ricorso ai fondi del PNRR per finanziare questo surplus di fornitura. L’impegno è stato sollecitato con tanto di emendamento presentato alla legge poi approvata a Bruxelles. L’emendamento, tuttavia, è stato bocciato. Ma la vera notizia è che nel PD ognuno ha votato a modo suo.
Tuttavia, non possiamo parlare di tradimento. Per almeno due motivi: alcuni pezzi del partito avevano – in tempi non sospetti – espresso la loro contrarietà alla linea di Elly Schlein. La quale, tra le altre cose, non può fare conto su grandi alleati a Bruxelles visto che la sola Camila Laureti, Europarlamentare, è riconducibile all’area della mozione Schlein. L’altro motivo sta nella decisione della Segreteria di non impartire alcun vincolo di voto ma di salvaguardare l’autonomia dei gruppi. Se non si tratta di tradimento, dunque, sicuramente possiamo parlare di spaccatura. Ed è la riprova della divisione interna al PD.
Com’è andato il voto: PD spaccato
Lo conferma anche il tabulato sul voto del dispositivo sulle munizioni ‘Asap’. Tra i dem che hanno partecipato al voto, otto si sono espressi a favore, sei si sonoa stenuti e uno si è dichiarato contrario. Nel dettaglio, a favore: il capo delegazione Brando Benifei, Mercedes Bresso, Beatrice Covassi, Paolo De Castro, Elisabetta Gualmini, Pina Picierno, Daniela Rondinelli e Irene Tinagli. Gli astenuti: Pietro Bartolo, Camilla Laureti, Alessandra Moretti (che poi ha corretto il voto in favorevole), Franco Roberti, Patrizia Toia e Achille Variati. Contrario Massimiliano Smeriglio. Gli altri gruppi italiani si sono approcciati al voto, invece, in maniera compatta ed omogenea: favorevole il centrodestra, contrari Movimento 5 Stelle ed alleanza Verdi/Sinistra. Si paga con dazio, forse, l’ambivalenza di Schlein sul tema: “Sì al sostegno pieno all’Ucraina, con tutti i mezzi, ma – come ha ricordato ieri su Instagram – i soldi del Pnrr devono andare ai progetti per far ripartire il Paese”.
Ma Schlein pressa il governo
Dal Nazzareno non filtra grande preoccupazione per com’è andato il voto a Bruxelles e l’attenzione viene immediatamente spostata sul governo e quindi sul centrodestra. Nel PD si dicono sorpresi per il fatto che l’emendamento – che ripetiamo: voleva impegnare a non usare fondi del PNRR per la produzione di nuove munizioni da inviare all’ucraina – sia stato respinto. Alessandro Alfieri, Senatore e responsabile Riforme e Pnrr, farà a breve una interrogazione alla Camera diretta al Ministro Raffaele Fitto. Il dubbio, si legge nella interrogazione, è se il governo:
Intenda esprimere con chiarezza – riporta l’AGI – la contrarietà all’utilizzo delle risorse di pertinenza del Pnrr per la produzione di munizioni in conseguenza degli aiuti forniti all’Ucraina.
Oltre a questo, il PD chiede:
di sapere se il governo abbia notificato alla Commissione europea, o si appresti a comunicare e in che tempi una formale richiesta di revisione del Pnrr.
E ancora:
Se intenda procedere tempestivamente alla presentazione del capitolo dedicato al piano RepowerEu all’interno del Pnrr, come raccomandato dalla Commissione europea, comunque garantendo il coinvolgimento del Parlamento.
Insomma, mentre il partito si conferma spaccato all’interno, la Segretaria continua a lanciare il guanto di sfida all’infuori di esso ed innalza il pressing sul governo Meloni. È una partita a due livelli, quella di Elly Schlein. Una partita difficile che per ora la vede in difficoltà ma lo spirito garibaldino non manca: “Mettetevi comodi, è solo l’inizio”.