L’inflazione in Europa resta elevata e per questo i tassi di interesse nell’Eurozona continueranno a salire: lo ha confermato la presidente della Bce Christine Lagarde in un discorso di aggiornamento alle banche tedesche.

Non possiamo dirci ancora soddisfatti sulle stime dell’inflazione, ma avremo nuove proiezioni nel nostro incontro del 15 giugno, e queste daranno una foto aggiornata che incorpora la stretta aggiuntiva dell’ultima riunione.

Non è ancora detto, secondo Lagarde, che il picco dell’inflazione di fondo sia stato ancora raggiunto. Per questo è importante mantenere una certa prudenza.

Ad oggi, tutte le misurazioni monitorate dalla Bce sono ancora forti. E se rimarranno tali dipenderà soprattutto dall’equilibrio di due forze: i prezzi dell’energia e i salari.

Il vicepresidente della Bce fa eco all’aggiornamento di Lagarde sull’inflazione: “Chiaro rallentamento ma ben lontani dall’obiettivo”

Dai verbali Bce stilati durante l’ultima riunione di maggio è emerso come i tassi di interesse in Eurozona continueranno a salire. Un’inevitabile risposta ad un’inflazione ancora elevata. Tuttavia, il documento dell’Eurotower ha offerto anche qualche spiraglio di miglioramento sull’inizio di un percorso in discesa, per la gioia soprattutto dei cittadini.

A conferma di questo concetto c’è un estratto del resoconto della riunione della Banca centrale europea del 3-4 maggio.

Gli ultimi sviluppi dell’inflazione di fondo sono stati ampiamente giudicati preoccupanti e puntano verso una maggiore persistenza, quindi le proiezioni di marzo sono state viste come troppo ottimistiche perché non ci sono prove che l’inflazione di fondo sia a un punto di svolta, con un rischio crescente che si consolidi a causa della crescita dei salari e delle aspettative che si disancorano.

Sulla questione è intervenuto anche il vicepresidente della Banca centrale europea Luis De Guindos. Intervistato dalla radio spagnola Rne, ha parlato dell’andamento dell’inflazione, che tende “chiaramente verso un rallentamento“. Tuttavia, sottolinea De Guindos, “siamo ancora ben lontani dal nostro obiettivo attorno al 2%”. Il numero due dell’Eurotower ha poi sottolineato come “una gran parte del viaggio è stata percorsa” nella politica di stretta monetaria dell’istituto centrale, ma “resta ancora l’ultimo tratto”.