Si è tenuto in queste ore il vertice Nato che ha visto coinvolti i ministri degli Esteri dei principali Paesi alleati: a introdurlo il segretario generale Jens Stoltenberg, che ha aperto la riunione di Oslo con un messaggio rivolto alla Russia.
Tutti gli alleati concordano che Mosca non ha diritto di veto contro l’allargamento della Nato.
Un allargamento che, in particolare, non può non riguardare l’Ucraina. Sull’adesione di Kiev alla Nato, Stoltenberg si dice “fiducioso che troveremo un consenso e la via da seguire e abbiamo già buone discussioni informali”.
Siamo d’accordo su alcuni messaggi fondamentali. Solo l’anno scorso, tutti noi abbiamo convenuto che l’Ucraina diventerà un membro di questa alleanza e stiamo compiendo passi concreti comuni, perché l’Ucraina si sta muovendo verso la Nato, si stanno avvicinando sempre di più agli standard della Nato. Li abbiamo aiutati a farlo mentre parliamo e lo facciamo dal 2014. Quindi l’Ucraina è molto più vicina ora rispetto a pochi anni fa.
Tra i temi dell’incontro in Norvegia c’è anche una discussione sull’aiuto “a lungo termine” da rivolgere a Kiev. Nell’interesse della Nato c’è il proposito di “creare un quadro che garantisca la sicurezza dell’Ucraina”, in modo che “quando la guerra finisce, la storia non si ripeta”.
Stoltenberg al vertice Nato: “Violenza in Kosovo inaccettabile”
Sempre a proposito del conflitto in Ucraina, il segretario generale della Nato ha sottolineato come nell’Organizzazione “ora abbiamo esattamente la stessa posizione che avevamo all’inizio della guerra, e cioè che l’Ucraina ha il diritto di difendersi“.
La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina è una palese violazione del diritto internazionale. Il diritto all’autodifesa è sancito dalla Carta delle Nazioni Unite e non c’è dubbio che questa è una guerra di aggressione del presidente Putin e di Mosca contro l’Ucraina, e l’Ucraina ha il diritto di difendersi. Il presidente Putin, Mosca, hanno iniziato questa guerra e loro possono porre fine a questa guerra e questo è il modo per creare pace e stabilità e per garantire che non ci sia un’ulteriore escalation della guerra. Quindi sosteniamo l’Ucraina e continueremo a sostenere l’Ucraina.
Per quanto riguarda invece l’adesione della Svezia alla Nato, c’è ancora da superare lo scoglio della reticenza di Recep Tayyip Erdogan. A tal proposito, Stoltenberg ha annunciato che si recherà presto ad Ankara per incontrare il leader turco.
Il mio messaggio è che è nell’interesse di tutta la Nato l’adesione della Svezia, inoltre da oggi è in vigore la legge anti-terrorismo e questa è la dimostrazione che la Svezia prende sul serio la questione. È ora che la Turchia e l’Ungheria inizino il processo di ratificazione.
Una chiosa, infine, sull’invio di truppe supplementari in Kosovo, per aiutare i militare a gestire le crescenti agitazioni. Negli scontri degli ultimi giorni nel nord del Paese erano rimasti feriti una ventina di uomini della Kfor, tra cui 11 italiani. Stoltenberg ha annunciato i rinforzi con l’invio, per il momento, di 700 militari.
Vediamo aumentare le tensioni in Kosovo e abbiamo visto anche la violenza contro le forze di pace della Nato, cosa del tutto inaccettabile.
La Germania frena sull’Ucraina: “No a nuovi membri nel bel mezzo di una guerra”
Sulla questione dell’adesione ucraina alla Nato c’è da segnalare il punto di vista della Germania, espresso dalle parole della ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. Durante la riunione informale dei ministri degli Esteri di Oslo, la ministra ha sottolineato come “è chiaro che non possiamo parlare di accettare nuovi membri nel bel mezzo di una guerra”, pur mantenendo “la politica della porta aperta della Nato”.
Proprio l’unità degli alleati è stata oggetto dell’encomio di Antony Blinken: il segretario di Stato Usa ha dichiarato che “la straordinaria unità e solidarietà dimostrata dall’Alleanza nell’ultimo anno e mezzo” è tra le principali ragioni per cui l’Ucraina è riuscita a rispondere all’aggressione russa.