Dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Giulia Tramontano, la ragazza di 29 anni incinta di 7 mesi uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello ora su Twitter e altri social network ha iniziato a circolare l’hashtag #losapevamotutte in cui le utenti esprimono tutta la tristezza e la rabbia per l’ennesimo caso di femminicidio.
La frase racchiude un sentimento popolare che mescola rabbia, amarezza e frustrazione, ma purtroppo anche rassegnazione
“Non siamo esagerate, non siamo malfidate, non siamo viziate, non siamo frigide, non siamo incapaci di divertirci. Se rispondiamo male ai complimenti, se non vi vogliamo intorno, se non ci fidiamo è perché abbiamo paura”, scrive Tania ad esempio.
Tra i tanti tweet anche quello di Matilde D’Errico, autrice e regista del programma Amore Criminale: “I femminicidi sono solo la punta dell’iceberg. Ogni giorno le donne sopportano abusi e sopraffazioni. Accade ovunque, anche nei luoghi insospettabili”.
“La cosa terribile del fatto che #losapevamotutte è rendersi conto ogni giorno di più del clima e della cultura di questo paese che hanno reso così facile per un uomo pensare che la prima soluzione ai suoi problemi sia uccidere una donna” scrive Teresa.
Sono veramente centinaia i messaggi di questo tipo che hanno portato l’hashtag #losapevamotutte ad essere in trending topic e a formare una catena infinita di testimonianze di donne spaventate che vivono sempre all’erta per non essere umiliate, ferite o addirittura uccise.
#losapevamotutte Giulia Tramontano: il presentimento della madre
Purtroppo la tragica conclusione di questa storia era nei pensieri, non solo di tutte le persone che hanno ascoltato e seguito la notizia nei giorni scorso, ma soprattutto della mamma di Giulia.
“Se Giulia si sarebbe mai allontanata lasciandoci nella preoccupazione? Questa cosa mi tormenta perché non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Perché? Non ci avrebbe mai fatto stare così male tutti, noi siamo una famiglia molto unita, abbiamo chat, condividiamo eventi, facciamo tutto insieme. Per questo penso male, sarà successo qualcosa di veramente grave, penso solo cose negative“. Questo aveva detto la madre della 29enne durante il collegamento di ieri sera con “Chi l’ha Visto”, su Rai3, prima che Alessandro Impagnatiello, il fidanzato della figlia, confessasse l’omicidio.
Impagnatiello, ha raccontato la verità nella serata di ieri, Mercoledì 31 Maggio 2023, davanti al pubblico ministero, confessando di aver accoltellato Giulia dopo una lite. Ha poi indicato anche il luogo dove ha seppellito il cadavere della giovane. Il 30enne è stato inoltre incastrato anche dalle tracce di sangue trovate nell’auto. Secondo i primi accertamenti l’uomo avrebbe anche tentato di bruciarne il corpo.
Nel 2022 assassinate in Italia 125 donne
L’hashtag che in centinaia di persone stanno condividendo su Twitter, su Instagram e su Facebook rivela come il pensiero comune appena appresa la notizia della scomparsa della giovane sia stato il presentimento dell’ennesimo femminicidio.
Certamente amici, parenti ma anche tutti gli altri che da lontano hanno seguito le ricerche speravano in un finale diverso. Si sperava che Giulia fosse andata via volontariamente e che stesse bene. Purtroppo però, quando una donna scompare, la possibilità che sia morta e che ad ucciderla sia stata una persona cara, è alta.
In Italia, solo durante il 2022, sono state assassinate 125 donne, di cui 103 in ambito familiare. Tra il 1° Gennaio e il 28 Maggio di quest’anno, i femminicidi sono stati 45. In 22 di questi casi, a ucciderle è stato il partner o l’ex partner.
Sono dati in linea con quelli degli anni passati. E mettono a fuoco un fenomeno che non si limita solo al nostro Paese, nel 2021, in tutto il mondo, ogni ora ci sono stati 5 femminicidi commessi da un familiare delle vittime, come calcolato da due agenzie delle Nazioni Unite, UN Women e UN Office on Drugs and Crime, nel 2022.