L’omicidio di Giulia Tramontano per mano del compagno non fa che allungare il triste elenco dei femminicidi, che in Italia, dall’inizio del 2023, sono già a decine. Si tratta di mogli, conviventi, fidanzate, donne, tutte uccise per mano di mariti, compagni, fidanzati, uomini possessivi e violenti, incapaci di accettare la fine delle loro relazioni e per questo pronti a tutto. Da Giulia Donato alla 29enne di Senago trovata morta nelle scorse ore, ecco i nomi e le storie di alcune delle vittime di quest’anno.
A decine i femminicidi in Italia dall’inizio del 2023: il lungo e triste elenco delle vittime
È da poco passato il Capodanno quando nel quartiere Pontedecimo di Genova l’omicidio di Giulia Donato apre la scia dei femminicidi dell’anno. La giovane, poco più che ventenne, viene uccisa dal compagno che avrebbe voluto lasciare, una guardia giurata, con la sua pistola d’ordinanza. A trovare il suo corpo, all’interno dell’abitazione in cui i due convivevano, sono le forze dell’ordine, allertate dalla sorella, che ne aveva denunciato la scomparsa. Accanto al suo cadavere c’è quello del suo assassino, morto suicida dopo il delitto.
13 gennaio, Roma. Un uomo e una donna si danno appuntamento in un locale del quartiere Appio Tuscolano. Ad organizzarlo è stato lui: diceva di voler provare a recuperare la loro relazione. Si siedono, discutono. Lei non è disposta a tornare sui suoi passi. Così, quando esce dal ristorante, lui – che l’aveva preceduta – la segue e, poco prima che possa risalire sulla sua auto e allontanarsi, le spara, uccidendola. Si chiamava Martina Scialdone e aveva 35 anni. 14 e 15 gennaio, Rimini e Trani. In tre giorni tre femminicidi. Perdono la vita anche Oriana Brunelli, 70 anni, e Teresa Di Tondo, 44, la prima per mano dell’ex amante, la seconda del marito. Alla fine di gennaio le vittime sono già quattro.
A febbraio il bilancio sale ulteriormente. Il 1 del mese viene trovata morta, dopo essere stata data per scomparsa, la 23enne Yana Malayko. È stata uccisa dal fidanzato. Il 6 a Lecco l’86enne Antonia Vacchelli viene ammazzata dal marito, che la strangola a mani nude. Davanti agli inquirenti dirà che si è trattato di “un gesto d’amore”. Lo fanno in tanti. L’11 febbraio a Catania muoiono in due, Melina Marino, 48 anni e l’amica Santa Castorina, 50 anni, entrambe per mano del compagno della prima, non disposto ad accettare che la donna volesse lasciarlo, né che lo avesse raccontato all’altra. Si suiciderà davanti alla caserma dove si era recato per costituirsi.
L’ultima donna uccisa era incinta
Sigrid Gröber, 39 anni; Giuseppina Traini, 85 anni; Costantina dell’Albani, 52 anni; Iulia Astafieya, 35 anni; Maria Febronia Buttò, 61 anni; Francesca Giornelli, 57 anni; Zenepe Uruci, 56 anni; Sara Ruschi e Brunetta Ridolfi, 35 e 76 anni; Safayou Sow, 27 anni; Giulia Tramontano, 29 anni. Sono solo alcune delle donne morte dall’inizio del 2023 per mano degli uomini che amavano o che, un tempo, avevano amato. Uomini gelosi fino all’ossessione, narcisisti, violenti, uomini bugiardi. Uomini disposti a tutto, pur di non sopportare la fine di una relazione, di una storia, di un matrimonio.
Disposti addirittura ad uccidere, non una, ma due vite, nel caso di Giulia Tramontano, incinta al settimo mese. Del delitto è accusato il 30enne reo confesso Alessandro Impagnatiello, che nelle scorse ore, davanti agli inquirenti, ha ammesso di aver ucciso la 29enne a coltellate al culmine di una lite, provando poi a bruciarne il corpo. Era stato lui a denunciarne la sparizione, domenica scorsa; è stato lui, ora, a permettere il ritrovamento del cadavere, nascosto a poche centinaia di metri dall’abitazione che per anni avevano condiviso e in cui alla fine, dopo la scoperta di un tradimento, avrebbe messo fine alla sua vita in un modo violento e senza senso.