Corte dei conti: che ne sarà? Il tema è cogente e stamattina, su la 7, nel salotto dei Coffee Break, ne ha parlato il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Francesco Silvestri. Il deputato è andato dritto in affondo: “Se presenti un emendamento dove cerchi di silenziare la Corte dei conti qualcosa non va”. Il riferimento è al dibattito in essere con la Corte dei conti nato su impulso del Ministro Raffaele Fitto che ha auspicato, forse per una maggiore libertà sul PNRR, ad un approccio costruttivo con quello che è un organo costituzionalmente inquadrato. Per l’esponente pentastellato questo è inammissibile e, infatti, spiega che:
Nelle attività del governo c’è un tentativo di depotenziare l’azione della Corte dei conti: è uno scontro in atto. Noi abbiamo presentato una lettera per rendere inammissibile l’emendamento. Siamo dinanzi ad un utilizzo improprio dell’esercizio dei poteri parlamentari tant’è che è dovuto intervenire il Presidente Mattarella.
Poi una sferzata al governo più generale:
Ci hanno messo 5 mesi per dare le possibilità ai comuni di far partire ai comuni la convenzione per iniziare le opere. Nel frattempo, abbiamo parlato di tutto e di più in questi mesi. Dai rave party a tutto il resto.
Scontro tra Silvestri e Speranzon: che scintille!
Ospite del salotto, in rappresentanza della maggioranza, il Senatore di Fratelli d’Italia Raffaele Speranzon. Costui ha posto l’attenzione sui temi della sburocratizzazione e dello snellimento delle procedure. Le sue parole:
Questo approccio di una burocrazia incapacitante rispetto all’esigenza che abbiamo di crescere come nazione dobbiamo affrontarlo a tutti i livelli. Non limitare l’azione della Corte dei conti ma fare in modo che questa possa generare ulteriore preoccupazione da parte dei funzionati ogni qualvolta appongono una firma sui documenti. Ricordo che la magistratura deve restare indipendente con gli altri livelli della Repubblica perché quando ci sono invasioni di campo, da una parte o dall’altra, il Presidente della Repubblica – che è garante della nostra Costituzione – ha il potere di intervenire.
Anche Speranzon non si è tirato indietro in quanto ad affondi ed ha rimandato indietro le critiche mosse da Silvestri – che lamentava l’eccessivo ricorso di decretazioni d’urgenza da parte del governo Meloni – ricordando l’esperienza del governo Conte II quindi il ricorso di dpcm per fare fronte all’emergenza da Covid.
La revisione del PNNR
Sulla revisione del PNRR Francesco Silvestri non si è detto chiuso a priori, ma ha precisato:
Mai detto che qualche aggiornamento non vada fatto ma siamo in un ambito in cui il governo dà colpe ad altri ma loro fanno cose che rallentano i lavori. Sono sei mesi che stiamo dicendo mettiamoci insieme a lavorare su questo. Non abbiamo avuto nessuna risposta.
Per Raffaele Sepranzon è necessario revisionarlo alla luce dei cambiamenti in essere rispetto a quando era stato scritto:
Oggi ci sarà un incontro per mettere in piedi un dialogo costruttivo nell’interesse di tutti. Il PNRR era stato iscritto senza guerra in Ucraina e senza inflazione, giusto cambiare, dobbiamo fare in modo che l’Italia possa davvero spendere le risorse europee. Ricordo che negli anni passati i fondi sono quasi sempre tornati indietro. Abbiamo l’obiettivo di creare condizioni di spesa, non c’è colore politico per questo.