Roma Maledizione dei rigori – Eppure era iniziata bene la partita, a tratti, ma a lunghi tratti soprattutto nel primo tempo il dominio aveva il colore del giallorosso e quando sembrava che la gara potesse sbloccarsi da un momento all’altro, ecco la genialata di Mancini che con un passaggio filtrante da mediano d’altri tempi mandava Paulo Dybala a tu per tu con Bono: interno sinistro radente, gol! Siviglia-Roma 0-1, palla al centro!

30mila tifosi giunti da ogni dove e con diversi mezzi esplodevano di gioia per il vantaggio della propria squadra che dava la sensazione d’essere nella serata migliore per regalare il primo trofeo dell’Europa League della storia. Gli ultimi minuti del primo tempo e i primi della seconda frazione di gioco avevano però allertavano i giocatori della Roma che si vedevano raggiungere sull’1-1 da un autorete sfortunata di Mancini, reo di trovarsi al posto giusto nel mometo giusto!

Ristabilita la parità, col passare dei minuti, soprattutto quando scadevano quelli regolamentari, e iniziavano quelli supplementari, il timore dei tifosi più maturi che rievocava la serata maledetta (calcisticamente parlando) dell’Olimpico, purtoppo si concretizzava. E le urla di due milioni di tifosi giallorossi si strazzavano purtroppo di fronte allo stesso finale di 39 anni fa.

Roma maledizione rigori: il Siviglia come il Liverpool

Non c’è niente da fare, evidentemente non bisogna più portare una finale oltre i tempi supplementari. La lotteria dei rigori lascia sempre quel senso di incompiuto e anche questa volta l’ha lasciato alla Roma. Budapest come Roma, il Siviglia come il Liverpool, tutto uguale a quella serata del 1984 dell’Olimpico, proprio come 39 anni fa la Roma deve arrendersi dal dischetto in una finale europea: dagli undici metri sbagliano Mancini e Ibanez, come sbagliarono Conti e Graziani nell’84.

Alla fine della serata come allora: i calciatori della Roma tra lacrime e rabbia per non avere raggiunto l’obiettivo prefissato di conquistare il trofeo e di ottenere il pass diretto per la prossima Champions, i tifosi tra amarezza e senso di impotenza di fronte ad un destino sportivo crudele.

Mourinho e il tabù rigori

Nemmeno Mourinho ce l’ha fatta. Sotto la sua guida la Roma ha perso ai calci di rigore come quella di Liedholm (anche lui tecnico straniero) sbagliando due penalty (Mancini e ibanez) come quella dell’84 (Conti e Graziani), uscendo dunque sconfitta ai rigori dopo che la partita è terminata 1-1, come è accaduto nella finale dell’Olimpico 39 anni fa.

Il tecnico portoghese però non è uscito sconfitto solo contro il destino sportivo che perseguita la Roma, non ha sfatato nemmeno il suo di tabù: tutte le squadre che ha allenato non hanno mai vinto ai calci di rigore ad eccezion fatta dell’Inter, qunado nel 2008 si aggiudicò la supercoppa italaina prorpio contro la Roma.

Tanto col Chelsea quanto col Real Madrid è stato eliminato ogni volta che la propria squadra doveva giocarsi la qualificazione ai rigori nelle più svariate competizioni. Dalla Community Shield alla Coppa di lega inglese e spagnola fino alla Champions League.

ALLA GUIDA DEL CHELSEA:

  • 2005 – Eliminato in coppa di lega dal Charlton;
  • 2007- Eliminato in Champions dal Liverpool;
  • 2007 – Elimianto in Community Shield da Manchester United;
  • 2013 – Sconfitto in finale di Supercoppa Europea dal Bayern Monaco 
  • 2013 – Eliminato in Coppa di Lega dallo Stoke City.

ALLA GUIDA DEL REAL MADRID

  • 2012 – Eliminato in Champions League dal Bayern Monaco.

ALLA GUIDA DEL MANCHESTER UNITED

  • 2017 – Eliminato dal Derby County nella Coppa di Lega.