Momenti di ansia a Firenze, dove in Piazza del Duomo si è verificato il crollo di un pezzo della cupola del Brunelleschi. L’episodio è avvenuto lo scorso venerdì 26 maggio: fortunatamente era sera e i turisti si erano già allontanati dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Nessuno, dunque, è stato colpito dai frammenti di pietra precipitati.

Ad assistere all’accaduto c’erano due addette alla sorveglianza della principale chiesa fiorentina, uno dei simboli incontrastati della città. Sul posto la squadra tecnica dell’Opera di Santa Maria del Fiore per i primi rilievi del caso. Secondo le ricostruzioni si sarebbe danneggiato uno degli oblò al di sopra della scala che conduce alla cima della cupola.

Firenze, crollo di pezzi di pietra dalla cupola del Brunelleschi: le verifiche “non hanno evidenziato rischi” per il monumento

A tranquillizzare i cittadini fiorentini, ma anche gli appassionati d’arte di tutta Italia e del mondo, ci ha pensato il direttore generale della struttura Lorenzo Luchetti.

Le prime verifiche, effettuate nell’immediatezza dell’accaduto, non hanno evidenziato rischi per il monumento. E anche le ulteriori verifiche tecniche con personale interno dell’Opera, effettuate la mattina successiva, hanno permesso di escludere la possibilità di ulteriori distacchi. Per questo è stato possibile riaprire il monumento in totale assenza di rischi.

A conferma delle parole di Luchetti, l’accesso alla cupola è stato limitato soltanto per qualche ora. Già nella mattinata di sabato 27 maggio, infatti, a partire dalle 10 i turisti hanno potuto riprendere le consuete visite.

I sindacati, tuttavia, mantengono una certa preoccupazione e chiedono nuovi controlli. A farsi portavoce di questa istanza è Beppe Martelli, di Filcams-Cgil.

Non siamo certi che ci siano le condizioni di sicurezza minime almeno fino a che l’Opera non ci permette di prendere visione della relazione redatta dopo il sopralluogo e l’intervento. Abbiamo chiesto l’accesso alle informazioni ma ci è stato negato.

Una questione che richiederà un confronto tra le rappresentanze, al termine del quale si deciderà il da farsi. Nel far valere le ragioni dei sindacati, Martelli non esclude uno sciopero in mancanza delle dovute rassicurazioni da parte delle autorità.

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