Il rapporto tra gastronomia e letteratura è senza tempo. D’altronde, il binomio cibo e libri è uno dei più sublimi del mondo: se utilizzato bene, può diventare la chiave di volta che determina il successo di un pranzo, di una colazione o di una cena.

Inoltre, nei libri, il cibo non è semplicemente ricercato, ma anche sognato, consumato, divorato. In molti casi, corrisponde persino a un punto focale della narrazione. Basti pensare all’Odissea, dove per accedere all’Ade, Ulisse deve offrire una libagione di latte e miele ai morti.  Anche nella Genesi vi sono descritti diversi episodi cruciali. Ad esempio, quando Esaù svende la primogenitura al fratello Giacobbe in cambio di un piatto di lenticchie.

Emblematico è anche il caso di Dante che nel suo Convivio paragona le quattordici canzoni ad altrettante vivande.

Rapporto tra cucina e arte

Dunque, i piaceri della tavola, ove letteratura, teatro, cinema e altre espressioni artistiche confluiscono in maniera armonica, stanno di fatto a sottolineare che se mangiare bene migliora la qualità della vita, anche leggere, conoscere, apprendere sono attività che fanno bene alla salute.

Oggi, il cibo è un argomento alla moda, come dimostrano i vari programmi televisivi, le riviste incentrate sull’universo culinario e i tanti testi editoriali sull’argomento, ma la gastronomia moderna nasce in Francia nel XIX secolo come discorso colto intorno all’alimentazione, non intesa semplicemente come nutrimento, bensì in chiave edonistica, ovvero il buono da mangiare.

E dato che le cibarie sono la storia dei popoli, va da sé che rappresentano lo specchio di un’epoca. Per questo motivo, la gastronomia si muove di pari passo con la letteratura. A prescindere dai ricettari, il cibo lo troviamo in tantissimi romanzi e racconti che vanno dall’antichità fino ai giorni nostri.

Libro “Indomite in cucina”

Per questo motivo, con Indomite in cucina (Trenta editore) si ha la possibilità di sbirciare all’interno delle cucine di alcune eroine letterarie che hanno fatto proprio il concetto di libertà. Hermione Granger, Katniss Everdeen, Lisbeth Salander, Jo March, Jane Eyre, Kay Scarpetta, Mary Poppins, Clara del Valle, Rossella O’Hara, Pippi Calzelunghe e Idgie Threadgoode sono le protagoniste del libro e tutte, ma proprio tutte, sono piene di sfrontatezza e sublime ritrosia. Non solo… il loro cuore è invitto. Insomma, hanno una meravigliosa impertinenza umana che sprigionano persino tra i fornelli.

Una schiera di donne indomabili. E che fuoco!

Ciascuna ha alle spalle una storia intensa dalla quale tutti noi possiamo trarre sempre qualche insegnamento, perché il loro cuore impavido è pieno di botte, lacrime, amore e felicità.

Nelle loro case si respira sempre profumo di rivalsa.

Nella loro cucina c’è sempre un ingrediente segreto in grado di tramutare tutto il grigio di una lunga giornata in festa.

Sono tutte ingovernabili, capaci di affrontare di petto i problemi. Sono piene di ardimento e di tenerezza selvaggia. C’è chi usa la magia, chi l’ingegno, chi l’astuzia, chi la percezione sottile, chi l’irriverenza e chi la ribellione silenziosa. Tutte, ma proprio tutte, sono degne di ascolto. E tutte hanno in comune il coraggio.

Sono donne che hanno lottato e sofferto, senza mai mollare. Motivo per cui scardinano l’idea della donna come “angelo del focolare”, dedita sempre e solo a preparare da mangiare per il marito e/o la prole. E dato che il “luogo cucina” nel corso degli anni ha seguito i mutamenti della società, la loro faccia tosta ne è una metafora perfetta. Ad esempio, negli anni Sessanta e Settanta, la cucina era l’emblema dell’aggregazione, dello stare insieme con tutta la famiglia. Oggi, invece, tutto è cambiato, perché il sistema famiglia si è modificato.

Per giunta, a livello psicologico, la cucina è stata persino oggetto di studio. Simbolicamente rappresenta la madre, la donna e in pratica sarebbe la stanza della trasformazione, perché il cibo da crudo diventa cotto, da freddo a caldo, e quindi diviene, come in un esperimento alchemico, energia, piacere, emozione, condivisione e/o frustrazione.

In buona sostanza, il cibo diventa il mezzo di consolazione a emozioni inespresse. Ecco perché preparare un piatto per qualcuno o per se stessi è metafora di gratitudine.

E nel libro Indomite in cucina, le eroine letterarie selezionate sono anticonvenzionali e quasi tutte sono entrate nell’immaginario collettivo grazie anche a una trasposizione cinematografica.

Undici eroine

Sono undici e tutte hanno un cuore impavido. Non fanno sconti a nessuno. Usano tutti i mezzi. Conoscono tutti i trucchi, ma soprattutto sono piene di passione. E nonostante conoscano la vendetta, sanno che la più feroce è l’assenza. Sanno che chi è incapace di cogliere la profondità del cuore umano è destinato a un inevitabile vuoto.

L’anima insuperabile che hanno si lascia attraversare soltanto dai meritevoli, da parole inaudite, dagli ingovernabili, dai domatori di tempeste. Per tale ragione, “Mettere le mani in pasta” con le eroine letterarie vi consentirà di sperimentare nuove preparazioni e apprendere efficaci lezioni di vita. Infatti, con Indomite in cucina, potrete sperimentare le ricette tratte da La casa degli spiriti di Isabel Allende, di Via col vento di Margaret Mitchell, della saga Hunger Games di Suzanne Collins, della serie di Harry Potter di J. K. Rowling, di Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren, di Piccole donne di Louisa M. Alcott, di Millenium di Stieg Larsson, di Jane Eyre di Charlotte Brontë, di Postmortem di Patricia Cornwell, di Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop di Fannie Flagg e di Mary Poppins di Pamela Lyndon Travers.

Le ricette

Troverete preparazioni per tutti i gusti: dai muffin ai mirtilli amati da Rossella, al biancomangiare al pistacchio di Jo, allo stufato di pesce e verdura del Distretto 12, alle cioccorane del refettorio di Hogwarts, alla golosa merenda con Annika, Tommy e il signor Nilsson, ai toast smangiucchiati per le strade di Södermalm, a una cena coi fiocchi nel castello dei Rochester, a un menu succulento in perfetto stile Whistle Stop dell’Alabama, fino a un magico puntino Supercalifragilistichespiralidoso.

Quindi, preparatevi, perché Clara del Valle vi farà vedere gli spiriti e vi porterà a mangiare intingoli e pasticci per le strade di Santiago, la frivola, egocentrica e viziata Rosella O’Hara vi farà perdere la testa a suon di focaccine e patate dolci, l’atletica Katniss vi sbalordirà con vellutate cremose e stufati ghiotti da far invidia persino a Capitol City, la potente strega Hermione vi incanterà con strane gelatine, torte e un polisucco prodigioso (se volete rifare la ricetta in casa c’è solo una regola: ricreatela lontano dagli occhi indiscreti dei Babbani!), la ribelle Pippi vi farà leccare i baffi con frittelle, ciambelle e girelle alla cannella, l’intrepida e sensibile Jo vi delizierà con appetitosi turnover e gingerbread, la dark Lisbeth vi farà assaggiare cibi veloci della tradizione svedese, la saggia e schiva Jane vi aprirà le porte della dimora dei Rochester per farvi assaggiare un Christmas pudding senza eguali, la meticolosa e razionale, Kay vi sorprenderà con un menu italianizzato ricco di pizza, biscotti e pasta, la sfrontata Idgie vi lascerà di stucco con i suoi pomodori verdi fritti e i piatti tipici del sud degli Stati Uniti e infine, la magica tata Mary Poppins vi sbalordirà con leccornie dolci e salate intrise di bontà e di un pizzico di stupore.

Non temete: tutte le ricette proposte sono di facile esecuzione. In questo modo, potrete ospitare amici e/o parenti offrendo loro delle pietanze sorprendenti. Ad esempio, potrete portare a tavola il fascino incantevole di Hogwarts, quello sbarazzino di Santiago o dell’Alabama, ecc..

D’altronde, il nutrirsi non è solo appagamento fisico, ma è anche un esercizio spirituale. È memoria, scoperta emotiva e sensoriale. Pertanto, cucinare è un atto di umana magia.

In poche parole, sfogliando Indomite in cucina, scoprirete che in compagnia di queste intrepide donne d’inchiostro, intrise di passione e temerarietà, potrete non solo godere di pasti fuori dal comune, ma trovare anche la forza per emergere e dare voce al vostro magico vento interiore.

Perché ogni donna ne ha uno.

E sa di segreti e di rivoluzione.

Leggi anche L’universo di Miyazaki nel quotidiano, al cinema e a tavola

Silvia Casini