Il presidente della Ternana Stefano Bandecchi precisa sulle dichiarazioni a lui attribuite a TvPlay: “Intendo precisare di non aver mai avuto intenzione di offendere il presidente federale Gabriele Gravina, rinnovando nel contempo la totale stima verso il suo l’operato da sempre sostenuto anche nelle sedi e nelle assemblee istituzionali.
“Il sottoscritto – afferma Bandecchi in una dichiarazione sul sito della società Ternana – ha in realtà risposto ad una affermazione di un giornalista che attribuiva alle parole del presidente federale sul patteggiamento della Juventus dinanzi al tribunale federale un significato per il quale era più importante salvaguardare un asset economico piuttosto che le normative nella specifica materia“.
“Non condividevo tale affermazione e precisavo nel prosieguo dell’intervento che – spiega Bandecchi su Gravina – ‘se quelle erano effettivamente le parole pronunciate dal presidente Gravina’, quest’ultimo avrebbe male espresso un concetto basilare, non essendo possibile anteporre l’interesse di un singolo soggetto alla giustizia che deve essere equa ed eguale per tutti”. Il tema torna per quanto riguarda le ultime vicende inerenti alla manovra stipendi in casa Juventus che ha portato ad accese discussioni nell’ultimo periodo.
La vicenda Juventus tra stipendi e plusvalenze
In queste ultime ore si sta parlando molto per ciò che coinvolge la Juventus e la decisione di porre il patteggiamento per quanto riguarda la vicenda stipendi. Alla luce di ciò il Tribunale federale ha inflitto alla Juventus un’ammenda di 718mila euro, senza sanzione la squadra con altri punti di penalizzazione in classifica. Dopo i dieci punti tolti alla squadra di Torino a seguito del caso plusvalenza adesso la Juventus ha ricevuto una sanzione di tipo economico.
Lo scorso 22 maggio, è arrivata la sentenza sul caso plusvalenze, che ha inflitto 10 punti di penalizzazione alla Juve. Proprio nella mattinata di ieri la Corte d’Appello Federale ha reso note le motivazioni che hanno condotto alla decisione. Come si apprende dal documento pubblicato dalla FIGC, la Procura Federale ha così motivato la penalizzazione: “Conclusivamente la sanzione della penalizzazione di 10 (dieci) punti in classifica da scontare nella stagione sportiva in corso, anche in un’ottica equitativa, si rivela del tutto idonea a soddisfare i criteri di afflittività, proporzionalità e ragionevolezza come innanzi enunciati“.
Altro passaggio interessante: “Con deferimento del 1° aprile 2022, la Procura Federale contestava alla F.C. Juventus S.p.A. ed ai suoi vertici, come ad altre società di calcio, di aver concluso delle operazioni di mercato “contraddistinte da una sistematica sopravvalutazione del corrispettivo di cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori coinvolti nei trasferimenti nonché dalla altrettanto sistematica sostanziale corrispondenza (e conseguente compensazione finanziaria) tra i valori attribuiti dalle società ai diritti scambiati”. Oltre ai dieci punti di penalizzazione inflitti alla Juve, gli otto dirigenti rinviati a processo – tra cui l’ex vicepresidente Pavel Nedved – sono stati assolti.