A Roma arriva il pacchetto taxi che introduce nuove norme per i tassisti della Capitale. Il regolamento, presentato pochi giorni fa dal sindaco Gualtieri, dall’assessore alla mobilità Patanè e dal presidente della commissione mobilità Zannola mira a risolvere il problema della carenza cronica di taxi nella Capitale. Tra le novità più importanti, l’introduzione del sistema delle “seconde guide” sul modello di Milano e la semplificazione degli iter per la trasferibilità delle licenze.

Pacchetto taxi Roma, cosa prevedono le nuove norme presentate da Gualtieri

Il pacchetto taxi voluto a Roma dal sindaco Gualtieri introduce importanti novità per i tassisti della Capitale.

La notizia principale riguarda sicuramente l’introduzione delle turnazioni integrative per i Taxi. Con il sistema delle seconde guide il comune di Roma prevede, in altre parole, la possibilità di far circolare la stessa vettura, guidata da due diversi conducenti, su più turni durante la giornata. Scopo della misura è incrementare l’offerta e rispondere a quella carenza di taxi in cui spesso si imbattono turisti e cittadini romani. Secondo Gualtieri – alle prese con le norme Ztl – se si raggiungesse un’adesione a questa disciplina simile a quella riscontrata a Milano, si aumenterebbe la copertura per un equivalente di 1000 licenze.

La seconda novità del ‘pacchetto taxi’ di Gualtieri è l’ eliminazione del sistema di cumulo di sanzioni. Da oggi sarà sufficiente una sola infrazione per giungere alla sospensione della licenza.

Con il nuovo regolamento, infine, l’Assemblea capitolina rende più agevole l’iter per la trasferibilità delle licenze e stabilisce la gratuità del servizio “chiama taxi 060609” per i tassisti.

Nuove norme per i taxi romani, il commento di Loreno Bittarelli (URI)

La redazione di TAG24 ha raggiunto Loreno Bittarelli, presidente Unione Radio Taxi D’Italia, per conoscere la sua opinione sul nuovo pacchetto di norme varato per i taxi a Roma.

Bittarelli, come accoglie il nuovo pacchetto taxi varato dal comune di Roma?

“La novità più importante è sicuramente quella delle doppie guide. Le altre misure sono tutto sommato secondarie. C’è da dire però che il sistema delle turnazioni integrative potrà contribuire a migliorare la situazione della carenza dei taxi, ma non è certamente l’azione risolutiva. Noi lo diciamo da anni: per risolvere il problema occorre migliorare la viabilità dei mezzi pubblici.

I taxi sono carenti perché rimangono intrappolati nel traffico. Di conseguenza manca la copertura e le attese aumentano. Aumentare le licenze, in questo senso, non risolve il problema ma può addirittura peggiorarlo. A Roma servono corsie preferenziali protette da telecamere, soprattutto nelle strade che servono a raggiungere i punti dove si concentra la maggiore richiesta. Servono corridoi per la mobilità, specialmente in caso di eventi importanti come concerti e manifestazioni”.

Se non si interviene sul quadro generale della viabilità qualsiasi soluzione sarà dunque inefficace?

“Esatto. La soluzione non è mettere più macchine in circolazione, le quali possono avere l’effetto di congestionare ulteriormente la mobilità. Il problema di fondo è quello della viabilità. Dopodiché, una volta che si riuscirà a far circolare bene i taxi, ben venga la concessione di ulteriori licenze. So che è un problema di difficile risoluzione, ma è lì che bisogna intervenire: altrimenti ci prendiamo in giro e basta”.

Lei è d’accordo con la sospensione della licenza dopo la prima infrazione?

“Io sono d’accordo che per le cose più gravi si sospenda subito. Per quelle più banali ovviamente no. Lo dico anche contro il nostro interesse, ma se uno sbaglia è giusto ci siano degli interventi”

Il Comune di Roma ha chiesto un’interlocuzione con voi prima di varare il nuovo pacchetto di norme?

“No, non si sono confrontati con noi. Noi avevamo fatto una semplicissima richiesta relativa ad un problema nell’allestimento dell’insegna dei taxi. Molte vetture hanno il tettuccio panoramico e, non potendo forare il vetro, hanno difficoltà a mettere l’insegna. Per risolvere questo problema abbiamo chiesto di poter mettere l’insegna sul lato anteriore sinistro, sopra la postazione del conducente. In tante città di Italia e di Europa è già così. A Roma sarebbe bastata una modifica al regolamento. Si tratta di una cosa di buon senso non difficile da realizzare. Invece, quasi per ripicca, sembra non vogliano farlo e così i tassisti si devono scontrare con vigili e motorizzazione”.

Noi di TAG24 abbiamo raccolto la testimonianza di un suo collega a Milano che ci ha parlato dei pericoli che vivono i tassisti nello svolgimento del loro lavoro. A Roma come è la situazione sicurezza?

“Il problema della sicurezza a Roma è sempre esistito. Ultimamente però la situazione è peggiorata. Il problema della nostra categoria non è solo che lavoriamo soli, ma che siamo costretti a portare il cliente dove lui ci chiede. Anche in posti che possono essere pericolosi. Il problema si risolve mettendo le telecamere a bordo”.

A Milano i tassisti sono stati aiutati dal Comune per l’acquisto di telecamere.

“Qua a Roma no. Così, chi vuole sentirsi sicuro, deve sostenere da solo la spesa”.