Scoperto un laboratorio in aperta campagna a Salerno per la produzione di droga e sostanze dopanti.

Le forze dell’ordine del Comando Provinciale di Salerno e della compagnia di Agropoli hanno individuato e sequestrato la struttura, un fabbricato in una zona rurale in provincia di Salerno e lontano da altre abitazioni.

Questo edificio era stato opportunamente attrezzato per la sintetizzazione ed il confezionamento di diverse sostanze proibite, tra cui anabolizzanti e la cosiddetta “droga dello stupro”.

La scoperta e il seguente sequestro dei prodotti realizzati rientrano nella fase finale di una più vasta procedura di indagine al fine di combattere il traffico internazionale di sostanze ad azione dopante e stupefacente. L’operazione è avvenuta in piena collaborazione con la Procura di Rimini e segue diverse confische già avvenute nei mesi precedenti.

Due le persone finite in manette, trovate in flagranza di reato all’interno dei locali. Le autorità per il momento non hanno diffuso alcuna informazione circa i soggetti arrestati se non la residenza nella provincia di Salerno. Non si conosce non solo la loro età ma nemmeno se si tratti o meno di cittadini italiani.

Salerno scoperto laboratorio droga: tutti i prodotti sequestrati

Il fabbricato era stato trasformato in un laboratorio chimico completo con ogni strumentazione per la produzione e la preparazione per l’immissione sul mercato delle sostanze illecite. All’interno i Carabinieri del NAS hanno infatti rinvenuto presse, macchine incapsulatrici e conta compresse, miscelatori e strumentazione per l’etichettatura. Non solo strumentazione e macchinari. Le forze dell’ordine hanno scoperto un vasto quantitativo di prodotti estremamente pericolosi per la salute, il cui commercio è vietato per legge.

I militari hanno sequestrato circa 400 chilogrammi di principi attivi di sostanze anabolizzanti di diversa tipologia compresi steroidi, ormoni della crescita e stimolanti oltre a 61 confezioni di nandrolone, componente anabolizzante e stupefacente.

Ed ancora 20 kg di efedrina, sostanza utilizzata per la sintesi di “metamfetamina” e 4 kg di sibutramina, pericoloso prodotto chimico che riduce l’appetito e porta a seri rischi cardiovascolari e alla possibilità di sfociare in anoressia.

Per questi motivi il Ministero della Salute italiano ha deciso di bandirne la vendita dal Marzo del 2002 e la stessa ordinanza è stata adottata in ogni paese della comunità europea a partire dal 2010.

Davanti agli occhi dei Carabinieri anche 26 flaconi di Ghb detta volgarmente droga dello stupro e 300 chilogrammi di eccipienti e coloranti da utilizzare per la produzione finale di ogni prodotto chimico.

Indagini partite da Rimini

L’ingente quantitativo di materiale chimico e la specifica tecnologia del laboratorio ha indotto i Carabinieri a costretto l’intervento dei colleghi del Ris di Roma. Quest’ultimi hanno prelevato alcune campionature di ogni prodotto rinvenuto in modo da effettuare le opportune analisi chimiche ed accertare con maggior precisione le componenti utilizzate.

Già appurato però che, una volta immessi sul mercato, i prodotti avrebbero generato un ingente profitto ai danni della salute del consumatore.

I due nuclei hanno quindi posto in sicurezza ogni locale del fabbricato, sigillandone l’ingresso principale. Le due persone arrestate sono ora in attesa della convalida da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania.

Il maxi sequestro effettuato nelle campagne di Salerno segue le operazioni dello scorso anno. Nel Novembre del 2022 infatti le indagini eseguite dai Carabinieri del reparto operativo del Nas in collaborazione con la Gendarmeria Sammarinese avevano smascherato un ingente traffico di sostanze medicinali proibite.

In quella operazione i militari aveva individuato a Rimini un magazzino adibito allo stoccaggio di diverse sostante farmacologicamente attive ad azione dopante e stupefacente. Gli accertamenti avevano evidenziato che i prodotti sarebbero stati destinati alla vendita in Italia e sul suolo estero di San Marino.