I Comuni e gli altri enti territoriali possono ora beneficiare di una nuova opportunità per la rottamazione delle cartelle esattoriali. Tale opportunità è resa possibile dal DL 34/2023, noto come il Decreto Bollette, che ha esteso la possibilità di rottamazione e stralcio dei debiti a enti che gestiscono la riscossione dei tributi in maniera autonoma o tramite concessionari. Questa novità avrà effetto dal 29 luglio 2023, quando gli enti interessati dovranno aver adottato un apposito provvedimento per applicare le nuove regole.
Rottamazione e stralcio dei debiti: cosa cambia
Il DL 34/2023 rappresenta una significativa opportunità per i contribuenti che hanno debiti con i Comuni e altri enti territoriali. Questo decreto, infatti, estende le possibilità di rottamazione e stralcio dei debiti non solo alle cartelle esattoriali, ma anche alle ingiunzioni fiscali, offrendo così una maggiore flessibilità e potenziali vantaggi economici per i contribuenti.
Si tratta di un cambiamento piuttosto importante che porterà vantaggi significativi ai contribuenti che hanno debiti per tributi locali, multe e altri oneri.
Infatti, L’articolo 17-bis del Decreto Bollette permette agli enti territoriali di adottare, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge, le misure previste per l’annullamento dei debiti fino a mille euro e per la rottamazione quater. Questo è quanto scritto nel nuovo art. 17-bis del Decreto:
“Gli enti territoriali, nei casi di riscossione diretta e di affidamento ai soggetti iscritti nell’albo di cui all’articolo 53 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, possono stabilire, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, con le forme previste dalla legislazione vigente per l’adozione dei propri atti, l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 1, commi 227, 229-bis e 231, della legge 29 dicembre 2022, n. 197”.
Rottamazione quater Comuni: vantaggi
I contribuenti dei Comuni e degli altri enti territoriali potranno quindi beneficiare della rottamazione o dell’annullamento dei debiti anche per le ingiunzioni fiscali. Ciò significa che i cittadini che hanno debiti con questi enti potranno chiudere le loro pendenze con vantaggi che fino ad ora erano riservati solo a chi si era rivolto all’Agente della riscossione (ex Equitalia, ora ADER).
In passato, molti Comuni avevano deciso di gestire direttamente la riscossione dei debiti, o di affidarla a concessionari privati, tramite l’uso dell’ingiunzione fiscale. Con il nuovo Decreto Bollette, anche questi debiti potranno essere sottoposti a rottamazione o stralcio, a condizione che l’ente territoriale decida di applicare le nuove disposizioni.
Come funziona la rottamazione delle cartelle dei Comuni
Gli enti territoriali che vogliono aderire al nuovo regime di rottamazione e stralcio dei debiti devono adottare un apposito provvedimento entro il 29 luglio 2023. Il provvedimento deve stabilire:
- il numero di rate e la relativa scadenza;
- le modalità con cui il debitore manifesta la sua volontà di avvalersi della definizione agevolata;
- i termini per la presentazione dell’istanza;
- il termine entro il quale l’ente territoriale o il concessionario della riscossione comunica ai debitori l’ammontare complessivo delle somme dovute per la definizione agevolata, quello delle singole rate e la scadenza delle stesse.
Una volta presentata l’istanza, il debitore dovrà attendere la comunicazione dell’ammontare totale dovuto per la definizione agevolata, così come l’importo delle singole rate e le relative scadenze. Infatti, come scritto al comma 3, “a seguito della presentazione dell’istanza sono sospesi i termini di prescrizione e di decadenza per il recupero delle somme oggetto di tale istanza”.
Cosa succede se si salta il pagamento di una rata
Il contribuente, dopo aver ricevuto questa comunicazione, dovrà pagare le rate secondo le scadenze stabilite. Il mancato pagamento di una sola rata comporterà la decadenza dai benefici della rottamazione e la ripresa della riscossione coattiva per l’intero importo del debito. In questo caso, i versamenti effettuati saranno acquisiti a titolo di acconto dell’importo complessivamente dovuto.
È importante sottolineare che la possibilità di accedere alla rottamazione o allo stralcio dei debiti non è automatica, ma richiede un’azione da parte dell’ente territoriale o del concessionario della riscossione. Pertanto, i contribuenti con debiti pendenti dovrebbero contattare l’ente o il concessionario per verificare la disponibilità di questa opzione.
Infine, si precisa che per le Regioni a statuto speciale e per le province autonome di Trento e di Bolzano l’attuazione delle disposizioni del presente articolo avviene in conformità e compatibilmente con le forme e con le condizioni di speciale autonomia previste dai rispettivi statuti.