Il BTP Green 2045 è un titolo di stato italiano emesso per la prima volta nel 2019, con l’obiettivo di raccogliere fondi per finanziare progetti legati alla transizione ecologica e alla lotta al cambiamento climatico.

Btp Green 2045, cos’è?

Il nome “Green” non si riferisce al colore del titolo, ma indica piuttosto la natura dell’investimento: i fondi raccolti attraverso l’emissione del BTP Green 2045 saranno destinati esclusivamente a progetti che abbiano un impatto positivo sulla sostenibilità ambientale, come ad esempio la produzione di energia da fonti rinnovabili, la riduzione delle emissioni di CO2, la tutela delle risorse idriche e naturali.

Il titolo viene rimborsato alla scadenza, nel 2045. La cedola, ovvero il rendimento annuo del titolo, è del 1,45% lordo, ed è pagata ogni anno. La struttura finanziaria del BTP Green 2045 è molto simile a quella di altri titoli di stato italiani, il che lo rende un investimento relativamente sicuro e stabile.

Conviene?

La vera innovazione del BTP Green 2045 sta nella sua finalità sociale: attraverso questo strumento finanziario, infatti, l’Italia intende dimostrare il suo impegno nella lotta al cambiamento climatico e nell’adeguamento alle sfide ambientali del XXI secolo. Allo stesso tempo, il BTP Green 2045 rappresenta anche un’opportunità per i cittadini italiani di contribuire concretamente alla salvaguardia del nostro pianeta, investendo in progetti a impatto ambientale positivo.

Per questi motivi, il titolo ha ottenuto un grande successo fin dalla sua emissione nel 2019, tanto che a fine ottobre 2021 il valore nominale ammontava a circa 8,7 miliardi di euro. Si tratta di una cifra significativa, che dimostra quanto l’interesse per gli investimenti a impatto ambientale sia cresciuto negli ultimi anni.

Come afferma l’esperto Lorenzo Raffo:

“I Btp verdi sono certamente consigliabili nel contesto delle obbligazioni ecologiche, vista la loro liquidità, che non si riscontra invece nella categoria in genere di governativi e corporate sia a Borsa Italiana sia su altre piazze europee. Utilizzati soprattutto dai gestori professionali, i “green” trovano ostacoli nella diffusione fra la clientela retail, che in questo sbaglia, visto che la categoria risulta più protettiva in condizioni di forti tensioni dei mercati. Li si definisce resilienti e almeno nelle intenzioni dell’Unione europea – che li promuove – tali sono. Attenzione però alla liquidità: solo i Btp dell’economia sostenibile riescono a garantirla con continuità”.

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