Riforma concorsi pubblici 2023, sono attese nel prossimo Consiglio dei ministri del governo Meloni le misure che riguarderanno la selezione dei dipendenti del pubblico impiego con novità in arrivo anche sulle prove scritte e orali. Il decreto del Presidente della Repubblica, che contiene le norme di riforma dei concorsi pubblici, sarà all’esame nella giornata di oggi, 31 maggio, nel pre-consiglio, prima che venga calendarizzato per il prossimo Cdm che darà il via libera alla riforma.
Alcune delle procedura che rientreranno nel provvedimento facevano parte delle regole già adottate in fase di pandemia, con iter burocratici che verranno snelliti per rendere più rapide le selezioni. Inoltre, sono attesi anche gli emendamenti al decreto Pa per la formazione degli aspiranti insegnanti al fine di conseguire i 30 o 60 crediti formativi universitari (Cfu) già dagli anni di studio presso le università.
Riforma concorsi pubblici 2023, le novità in arrivo su prove scritte e orali
È atteso nella giornata di oggi, 31 maggio, il pre-consiglio per le misure di riforma dei concorsi pubblici. Non è ancora fissato in calendario il prossimo Consiglio dei ministri – iscrizione che dovrebbe arrivare entro la giornata di domani – per le misure che tenderanno a snellire le procedure di selezione dei dipendenti del pubblico impiego. Alcune novità introdotte durante il periodo di pandemia diventeranno strutturali, insieme a provvedimenti di tutela anche di categorie che ne necessitino, come le candidate incinte. Infatti, per queste ultime sarà garantita la possibilità di prendere parte alle prove dei concorsi, anche nel caso in cui dovessero avere impedimenti dettati da situazioni di salute ed esami clinici.
Ulteriori misure andranno a vantaggio dei candidati che soffrano di disturbi specifici di apprendimento (Dsa). Per queste situazioni saranno previste delle prove sostitutive di quelle scritte, mediante il superamento di una prova orale. Sarà possibile anche l’utilizzo di metodi compensativi con strumenti utili per la lettura, la scrittura e il calcolo. La riforma dei concorsi pubblici rientra tra quelle occorrenti per portare avanti il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). A tal proposito, è necessario ricordare che il testo di riforma si accompagnerà al Codice di comportamento dei dipendenti del pubblico impiego, di nuova istituzione. Importante novità del Codice sarà la richiesta ai dipendenti pubblici della Pubblica amministrazione di adottare specifici comportamenti per evitare danni di immagine sui social network.
Concorso straordinario nella scuola a giugno 2023, in arrivo la riforma della formazione dei Cfu
Ulteriori novità interessano gli aspiranti insegnanti e la formazione necessaria per poter partecipare ai concorsi nella scuola. È in dirittura d’arrivo la nuova disciplina dei crediti formativi universitari (Cfu) che potranno essere conseguiti in parallelo agli studi universitari presso gli stessi atenei. Le norme sono contenute negli emendamenti presentati al decreto Pa, atteso per la conversione in legge. Dopo il vuoto attuativo a quanto prevede il decreto legge 36 del 2022, il provvedimento atteso al traguardo disciplinerà le modalità per le quali gli aspiranti insegnanti potranno conseguire i 30 o 60 crediti formativi, mediante un percorso di studi che consentirà di svolgere le lezioni fino al 50 per cento a distanza.
I nuovi crediti formativi universitari potranno essere conseguiti a partire dall’anno accademico 2023-2024, in vista del primo concorso ordinario nella scuola con le regole del Pnrr. L’uscita del nuovo bando è prevista per il prossimo anno, mentre a giugno si terrà il terzo concorso straordinario nella scuola al quale potranno candidarsi i docenti con almeno tre anni di servizio o 24 crediti formativi universitari già conseguiti. Non sarà possibile, invece, candidarsi con 30 Cfu in quanto la relativa disciplina è ancora in fase di approvazione. I posti che verranno messi a bando saranno nell’ordine di 35mila.