Accademia San Luca Claudio Strinati a Stato dell’Arte. A Roma, a poca distanza dalla Fontana di Trevi, sorge il palazzo che ospita l’Accademia di San Luca, un’istituzione, ricca di tesori. Il grande studioso dell’arte Claudio Strinati spiega la vocazione dell’Istituto: “È un’istituzione che oggi è ente privato, fondata nel 1593 e dura ininterrottamente da quella data, nata per riunire i pittori, gli scultori e gli architetti che erano considerati a quel tempo gli artisti principali nella società. Oggi naturalmente ci sono tante altre forme d’espressione, dal cinema al video alle installazioni. Ciò non era compreso alle origini, però il concetto era questo e non è mai cambiato”.
L’Accademia di San Luca tra promozione ed esposizione
Accademia di San Luca, il professor Claudio Strinati a Stato dell’Arte spiega che la vocazione dell’Istituto è duplice: “L’Accademia è un istituto che riunisce da un lato un grande patrimonio artistico perché gli artisti lasciavano un’opera d’arte da loro creata, sia come omaggio sia per l’ingresso, per cui nel corso dei secoli è diventata una specie di immenso museo, non aperto al pubblico normalmente, ma che comunque conserva una miriade di disegni, di studi, di quadri, sculture e bozzetti. Quindi adesso è da un lato il museo di se stesso e continua la sua attività: promuove le attività artistiche tra studio e dibattito ma anche sulla produzione”.
Da Raffaello a Rubens: i tesori dell’Accademia di San Luca
Un’Accademia ricca di tesori, come il putto dipinto da Raffaello. “E’ una delle opere più rinomate dell’Accademia” spiega Strinati “è un affresco staccato che fu donato da un grande accademico del passato, molto autorevole. In omaggio all’Accademia volle donare questo frammento, perché Raffaello Sanzio era considerato una specie di modello a cui ogni artista deve guardare. Quest’opera è stata oggetto di tante discussioni perché non è stata firmata, non c’è un’attestazione oggettiva, quindi alcuni hanno pensato che fosse una copia, gli studi moderni tendono a sostenere che si tratti effettivamente di Raffaello Sanzio”. L’Accademia ha cercato nel tempo di raccogliere opere che fossero significative di tutte le più grandi scuole di pittura, come quella veneta rappresentata da un dipinto di Jacopo da Bassano o quella di Guercino, Venere e Amore: “E’ stato con Veronese Tiziano e Tintoretto l’emblema della scuola veneta del Cinquecento. Guercino rappresenta il Seicento nella collezione, all’epoca era considerato un maestro altissimo dell’eros, nel senso del rapporto uomo-donna” spiega Strinati. Una collezione di respiro internazionale, testimoniata da diverse opere di Rubens ad esempio, artista che secondo il professore ha portato un contributo fondamentale all’arte italiana: “Rubens ha avuto con l’Italia così importante che lo si potrebbe ritenere uno dei padri fondatori dell’Accademia. Il suo amore per la vita è riflesso nelle sue opere ed è passata anche nell’arte di quel tempo. La scuola rubensiana è stata benemerita per la nostra arte”.