Siviglia Roma è il grande appuntamento dello stagione per Lorenzo Pellegrini e Gianluca Mancini. Il coronamento di un percorso iniziato a settembre con la fase a gironi che ha portato i giallorossi alla seconda finale europea consecutiva. Dopo la vittoria della Conference League contro il Feyenoord, ora l’avversario sarà il Siviglia in quell’Europa League che è il marchio di fabbrica della squadra andalusa. Tutta la Roma è partita per l’Ungheria, Mourinho ha voluto con i compagni anche Karsdorp e Kumbulla che sono in infermeria. Ventimila tifosi giallorossi stanno raggiungendo Budapest.
La seconda finale da capitano per Pellegrini
Dove non ce l’hanno fatta Francesco Totti e Daniele De Rossi, c’è un altro ragazzo romano cresciuto nel vivaio che si appresta a giocare la seconda finale europea della sua carriera. Siviglia Roma è la partita dell’anno per Lorenzo Pellegrini che sogna di alzare un altro trofeo europeo. Il numero sette ha già affrontato gli spagnoli ma fu una partita sfortunata che sancì l’eliminazione dall’Europa League nel 2019/20 quando la fase ad eliminazione si giocò in partite secche e a porte chiuse in Germania.
Oggi però la storia è diversa. La Roma è una squadra consapevole della propria forza con Mourinho in panchina, non c’è timore degli avversari anche se sono in ripresa con Mendilibar in panchina. Le tante critiche arrivate dopo il ritorno della semifinale contro il Bayern Leverkusen hanno motivato ancor di più lo spogliatoio.
Arriviamo a questa finale consapevoli perché quando arrivi a giocare una partita così hai fatto un percorso che ti ha lasciato qualcosa. Sappiamo quanto abbiamo voluto essere qui oggi o domani, quindi utilizzerei la parola consapevoli. Tesi è normale perché è una finale. Arrivare qui ha portato a tanti sacrifici ed è giusto avere quell’emozione che ti porta a fare le cose meglio.
C’è sempre qualcosa di più grande. La cosa che ti può rimanere è il non accontentarti. L’anno scorso abbiamo dato il 100% in Conference e vincerla è stato magnifica. Quest’anno abbiamo dato il 100% in Europa League e sarebbe bellissimo vincerla. Con il mister diamo sempre il massimo, siamo grati del percorso. Il cammino è stato difficile, in cui dovevano scendere in campo 11 uomini. Questo è il coronamento di tutto il percorso.
Sarà una partita difficile, ma lo sarà per loro anche. Siamo orgogliosi di essere qui per giocare questa finale fantastica. Ci fa ridere la storia del pullman davanti la porta. Correre e sacrificarsi non vuol dire chiudersi, ma voler essere qui. Poi è arrivato il mister che ci ha forgiati. Cerchiamo sempre di studiare le squadre che affrontiamo, per poi valorizzare i nostri punti di forza. Intanto noi siamo qui, chi parla invece no.
Mancini guida la difesa
Con l’infortunio di Chris Smalling è toccato a Gianluca Mancini prendere per mano la retroguardia giallorossa contro il Bayern Leverkusen. Il difensore ha trovato in Mourinho l’allenatore ideale, Mancini è la trasposizione in campo del tecnico portoghese per personalità e cattiveria. Mai come domani sera servirà una grande prestazione a livello temperamentale con gli andalusi che hanno già dimostrato di saper fare una partita nervosa come la semifinale contro la Juventus. Proprio per mantenere un apparente calma, i giallorossi hanno preferito svolgere l’ultimo allenamento nella Capitale prima di raggiungere Budapest.
Come una finale. Chiaro che queste gare vanno giocate, dando il meglio di testa e cuore. Ci aspetta una partita diversa dalle altre. C’è stato un percorso dietro lungo e ce lo meritiamo alla grande. Domani serve che ci sia la Roma in campo, davanti c’è una grande squadra. Abbiamo preparato la gara per giocarla nel migliore dei modi. Abbiamo preferito fare la rifinitura a Trigoria per sentirci a casa. Lo abbiamo sempre fatto e ci troviamo bene. Su Dybala posso dirvi che sta bene e cammina, spero ci dia una mano