Nella giornata di ieri Novak Djokovic ha conquistato la sua prima vittoria nell’edizione 2023 del Roland Garros. Non è stata una partita impegnativa per il tennista serbo, davanti a lui l’americano Aleksander Kovacevic che occuopa il 114º posto nella classifica ATP che ha sconfitto per 3 a 0.
L’ex numero uno al mondo si presenta a questo importante torneo con l’obiettivo di superare per la prima volta nella sua carriera il record di vittorie negli Slam di Rafael Nadal.
Attualmente, entrambi i giocatori sono a quota 22 titoli dello Slam ciascuno.
Si tratta di una grande opportunità per ‘Nole’, che può sfruttare anche l’assenza di Nadal da Parigi per la prima volta nella sua carriera.
Djokovic e le polemiche
Ieri, il nome di Djokovic è stato ancora una volta al centro dell’attenzione per motivi extra-sportivi, in particolare per un gesto compiuto immediatamente dopo aver vinto la partita.
Novak ha firmato la telecamera con il messaggio “Il Kosovo è il cuore della Serbia. Fermiamo la violenza.”
Questo messaggio ovviamente non è passato inosservato sui social media e ha suscitato qualche controversia all’interno del torneo. Djokovic chiarisce la sua posizione In seguito:
Non sono un politico e non intendo entrare in un dibattito politico. È una questione molto delicata. Come serbo, tutto ciò che sta accadendo in Kosovo mi fa molto male. Questo è il minimo che possa fare. Sento la responsabilità, come personaggio pubblico, indipendentemente dal campo, di mostrare il mio sostegno, soprattutto come figlio di un uomo nato in Kosovo. Non so cosa accadrà in futuro per i serbi e i kosovari, ma è necessario mostrare sostegno e unità in questo tipo di situazione
La Federazione Francese di Tennis ha affrontato la questione, affermando che “non esistono regole ufficiali degli Slam riguardo a ciò che i giocatori possono o non possono dire. La FFT non farà alcuna dichiarazione o prenderà posizione in merito.”
Djokovic nega di essere stato avvertito dall’organizzazione, dicendo:
Non so cosa succederà. Ho sentito che ci sono state molte obiezioni sui social media. Se dovessi essere punito, non mi tiro indietro, lo rifarei. La mia posizione è chiara: sono contro le guerre, la violenza e qualsiasi tipo di conflitto, come ho sempre detto pubblicamente. Provo empatia per le persone, ma la situazione in Kosovo è un precedente nel diritto internazionale. Mi dispiace molto della situazione in cui ci troviamo: il Kosovo è la nostra pietra angolare, la nostra roccaforte, i nostri monasteri più importanti sono lì
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