Smalling suona la carica, La Roma si prepara alla sfida di domani, finale di Europa League, in programma a Budapest e lui invita i compagni a “divertirsi è la chiave migliore, noi abbiamo lavorato tutto l’anno per essere qui”. Fischio d’inizio alle 21 alla Puskas Arena, e Dybala è ancora in dubbio. Anche se sembra stare decisamente meglio rispetto a qualche giorno fa. Mourinho per lui ha sempre parlato di panchina, al massimo. Pronto per entrare se ce ne fosse bisogno. Smalling invece ci sarà e lancia una sorta di appello alla squadra e all’ambiente proprio in vista della finale. “Ovviamente – ha detto il difensore in un’intervista rilasciata ai canali ufficiali Uefa nell’ambito della trasmissione “Behind the Game” – la finale è un’occasione molto più grande rispetto a tutte le altre partite che abbiamo giocato nel resto della carriera, anche se credo che la preparazione sarà simile”. Stessa testa, stessa intensità che la squadra deve mettere sempre in campo per raggiungere il massimo sempre. Lo spirito però deve soprattutto essere uno, forse per Smalling questa è la chiave migliore per affrontare questo tipo di appuntamenti e non appesantire troppo la testa. “Devi andare a giocare queste partite e divertirti. Abbiamo lavorato tutto l’anno per andare in finale e, ad essere onesti, è solo una partita in più”. E così che la vivrà lui.
Roma, Smalling “Me la godrò al massimo, dobbiamo divertirci abbiamo lavorato tutto l’anno per arrivare in questa finale”
“Me la godrò al massimo – ha confermato Smalling – ed è quando ti diverti che arrivano anche le migliori prestazioni. Penso sia questo lo spirito con il con il quale dobbiamo affrontare la finale di domani sera“. Anche se ammette che l’emozione non mancherà. “La cosa che mi emoziona di più è l’atmosfera – spiega il difensore – Vedere i tifosi mentre stiamo andando allo stadio, vedere tutti loro dirigersi li e poi esultare insieme a fine partita. Credo sia questo quello che più mi emoziona. Ogni partita è speciale, ma credo che una finale di coppa è l’unica che poi ricordi meglio sempre. Poi se la verrà ricordata bene o male certo dipende dal risultato, ma queste sono le partite che ricorderemo per tanti anni. Credo che sarà un gran bel momento e che, comunque vada, una cosa che ci porteremo dietro per sempre. Dobbiamo essere sicuri di dare tutto in campo”. Poi spiega come la preparerà lui, come prepara tutte le partite. “Di solito vediamo i filmati degli avversari, personalizzati. Io per esempio mi informo sui giocatori che dovrò marcare, su come giocano e su cosa dovrò fare al meglio”. Poi ammette che con il passare degli anni alcune cose sono cambiate. “Ovviamente con il passare dell’età, le responsabilità e il tuo ruolo in campo cambiano nel senso che gli altri hanno gli occhi su di te e come preparazione, tendo a concentrarmi molto su me stesso. In questo modo, se faccio un buon lavoro in campo, posso dare il buon esempio, nel miglior modo possibile”. Anche Wijnaldum ha parlato delle emozioni della finale. “La sensazione è tutta diversa perché ovviamente è una finale, e credo che nella vita di ogni giocatore, solo se sei fortunato ne giochi molte. Poi io sono felice di scendere in campo sempre, a prescindere che sia una finale o meno. Sarà bello, sicuramente”.
Dybala ancora in dubbio, ma assicura “l’unione della squadra fa la differenza”
Dybala, intervistato dai canali ufficiali dell’Uefa, ha parlato del cammino che ha portato la squadra alla finale ricordando il suo gol al Feyenoord. “E’ stato un momento incredibile, il gol, il boato della gente. Credo che quella rete ci abbia dato tanto per giocare al meglio gli ultimi minuti di quella partita e per poterla ribaltare”. Il fantasista, che non ha rivelato se giocherà o meno domani sera contro il Siviglia, fa i complimenti ai suoi compagni proprio per come lo hanno aiutato a segnare in quell’occasione. “A livello tecnico – le parole del numero 21 giallorosso – da parte di tutta la squadra, è stato un gol molto bello. Il controllo di palla dovevo per forza farlo in quel modo, perché avevo il difensore attaccato ed era l’unico modo per girarmi e calciare. Per fortuna la palla è rimasta lì e ho potuto segnare”. E poi il resto è venuto da se, proprio trascinato dall’entusiasmo di quella rete. “Nei supplementari la squadra è stato unita e forte e quello ha fatto la differenza”.