Luca Nesti è il carabiniere morto dopo essere scomparso da qualche giorno dalla sua abitazione. Sono al vaglio le cause della sua scomparsa e anche del suo decesso. Al caso stanno lavorando i suoi colleghi che stanno portando avanti le indagini per capire la dinamica della vicenda. Si attendono, quindi, aggiornamenti.
Luca Nesti carabiniere morto, indagò sulla strage di Erba
Luca Nesti è stato ritrovato morto oggi dopo che mercoledì scorso aveva fatto perdere ogni sua traccia. I vigili del fuoco e le forze dell’ordine stavano cercando il carabiniere da giorni senza avere nessuna notizia al riguardo. A quanto pare, l’uomo si era allontanato dalla propria abitazione a seguito di una lite familiare.
Nesti fu, inoltre, uno dei carabinieri che indagò sulla strage di Erba, un caso di omicidio plurimo commesso a Erba, in provincia di Como, l’11 dicembre 2006. Nello specifico, Nesti era il luogotenente dei carabinieri della stazione di Costa Masnaga, in provincia di Lecco.
Dov’era il corpo senza vita?
I carabinieri e i vigili del fuoco hanno trovato a distanza di quasi una settimana il corpo senza vita del carabiniere in un bosco nei pressi della sua abitazione. Secondo una prima ricostruzione, Nesti aveva litigato con la sua famiglia e si sarebbe allontanato portando con sé un’arma. Il Capitano Christian Tapparo, Comandante dei Carabinieri di Cantù ha coordinato fin dall’inizio le indagini, l’unità cinofila trovato qualche traccia nei pressi del fiume Lambro e proprio attraverso alcuni elementi sul cellulare, poi, è stato possibile capire quale fosse l’area in cui fare più attenzione e soffermare le ricerche.
Strage di Erba ultime notizie
Nella Strage di Erba, Azouz Marzouk perse la moglie Raffaella Castagna e il figlio Youssef Marzouk che all’epoca aveva appena due anni. Dopo varie indagini, erano stati processati i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, ma il tunisino è stato sempre convinto che fossero innocenti. Il 25 maggio è stata pubblicata su Youtube la sua ultima intervista dove viene riportato che il sostituto pg di Milano, Cuno Tarfusser, ha depositato istanza di riapertura del caso prima che lo facesse la stessa difesa. Attualmente tutti sono in attesa della decisione sull’atto del magistrato che sarà valutato dalla Corte d’Appello di Brescia.
Marzouk avrebbe affermato:
Sicuramente penso ancora che Olindo e Rosa siano innocenti. Io e il mio avvocato abbiamo fatto una richiesta di revisione già prima. Per me, il pubblico ministero chiede tre anni e mezzo di carcere per diffamazione perché ho chiesto di riaprire il processo perché credo nell’innocenza di Rosa e Olindo. Perché credo che non siano stati loro? Perché ci sono tanti, tantissimi errori, tutto sui verbali, non si tratta di miei pensieri. È tutto sui verbali. Ho chiesto di riaprire il caso per fare giustizia.
Perché sono state riaperte le indagini della Strage di Erba?
Le indagini della Strage di Erba sono state riaperte per mezzo del sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser ha depositato al procuratore generale Francesca Nanni e all’avvocato generale Lucilla Tontodonati una relazione che si basa sulla presenza di ulteriori elementi presentati dalla difesa dei due condannati dopo la strage che ha avuto luogo l’11 dicembre del 2006.
A Cusano Italia TV l’avvocato Fabio Schembri ha affermato: “Noi come avvocati abbiamo prodotto grazie a varie consulenze nuovi elementi che sono poi stati allegati a questa richiesta di revisione. Parliamo di un migliaio di pagine comprese intercettazioni ambientali e telefoniche Poi abbiamo un super testimone, un uomo che frequentava la casa di Azouz Marzouk e Raffaella Castagna, il quale sostiene che prima della strage c’erano stati altri gravi episodi di violenza e tentativi di aggressione legati allo spaccio di droga di Azouz”.