Condannato a morte in Pakistan per blasfemia. La vicenda di un ragazzo 24enne arrestato qualche anno fa ha fatto il giro del mondo e sono stati denunciati degli abusi da parte del magistrato che ha esaminato il caso.

Condannato a morte per blasfemia in Pakistan

Il 24enne Nouman Asghar, cristiano originario della città di Bahawalpur, in Pakistan oggi è stato condannato a morte. La sentenza è decisa da un tribunale di primo grado, l’uomo è accusato di blasfemia tramite Whatsapp ai danni del Profeta Maometto. L’avvocato della Ong The Voice denuncia il fatto che il magistrato ha compiuto degli abusi nella valutazione del caso di Asghar. Anche la famiglia difende il ragazzo e chiede una maggiore imparzialità del processo.

Di cosa è accusato il giovane?

L’oggetto di contestazione da parte del Tribunale che potrebbe costare anche la vita al ragazzo è una vignetta definita blasfema sul profeta Maometto. Il disegno è stato inviato da un amico mussulmano del ragazzo ma l’altra persona non è stata arrestata né oggetto di processo. Di recente il Pakistan sta vivendo un periodo molto difficile in cui si sono verificati diversi scontri. La regione dove è avvenuto la vicenda del 24enne è una delle aree più critiche del Paese.