Dopo la vittoria nel ballottaggio di domenica scorsa, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è stato al centro di una corsa telefonica tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente americano Joe Biden, entrambi desiderosi di porgere auguri e complimenti. Sebbene di pochi minuti, Putin è riuscito ad arrivare prima. Il terremoto che ha colpito la regione lo scorso febbraio e la campagna elettorale hanno contribuito a congelare il dialogo tra la Turchia e i due Paesi, che erano impegnati su diversi fronti rimasti irrisolti prima del voto, tra cui l‘energia, la situazione in Siria e il conflitto in Ucraina.

Rinnovato di due mesi il “corridoio del grano”

Durante il ballottaggio, la Turchia è riuscita a mediare un accordo per rinnovare di due mesi il “corridoio del grano”, che consente il passaggio di generi alimentari attraverso il Mar Nero. Tuttavia, l’intesa è appesa a un filo a causa delle sanzioni economiche imposte alla Russia. Mosca desidera che oltre ai prodotti ucraini, vengano inclusi anche generi alimentari russi, come stabilito nell’accordo. Nonostante il rinnovo sia stato ottenuto, la sua durata è inferiore ai quattro mesi dei precedenti accordi, e sembra che un ulteriore prolungamento sia complicato al momento.

L’accordo tra la Turchia e la Siria

La Russia si trova anche impegnata in una difficile mediazione tra la Turchia e la Siria, dato che il regime di Bashar El Assad non ha inviato le congratulazioni a Erdogan dopo la sua vittoria. Ad aprile si è tenuto un incontro tra i ministri degli Esteri di Ankara e Damasco, il primo dal 2011, che si è svolto a Mosca.

Per Erdogan, è fondamentale raggiungere un accordo con il regime siriano di Assad per ottenere garanzie sul rientro di un milione di siriani nel nord del Paese, come promesso durante la campagna elettorale, e per contrastare le milizie curdo-siriane di Ypg. D’altro canto, Assad mira a riaprire le rotte commerciali verso il nord, ma pone come condizione per la normalizzazione il ritiro delle truppe turche dislocate in Siria.

Biden e Putin ricordano a Erdogan prossimi obbiettivi dopo la vittoria

Oltre ai messaggi di auguri, le telefonate di Putin e Biden hanno servito anche a ricordare a Erdogan gli impegni ancora in sospeso. Uno di questi è l’allargamento della NATO alla Svezia, che la Turchia ha congelato a gennaio in attesa dell’entrata in vigore delle nuove leggi antiterrorismo in Svezia a partire da giugno. Dopo il ballottaggio, il primo ministro svedese Ulf Kristersson ha telefonato a Erdogan sottolineando l’importanza di una collaborazione “nel rispetto delle comuni esigenze di sicurezza”.

Un’altra questione cruciale per Ankara è la richiesta di estradizione di decine di individui legati al terrorismo curdo e al PKK, che il governo turco chiede di ottenere. Biden, tuttavia, si è mostrato ottimista sulla possibilità di trovare un accordo.

Ho parlato con Erdogan, che ci ha chiesto gli F16, e gli ho ricordato dell’allargamento alla Svezia. Anche lui vuole l’accordo ed è il momento di concludere. Ne riparleremo.

Ha dichiarato Biden alla Casa Bianca dopo la telefonata.