La ex numero tre al mondo, l’ucraina Elina Svitolina, è da poco tornata nel circuito con buoni risultati sin dal suo approccio: al Roland Garros ha liquidato in due set l’azzurra Martina Trevisan andando così avanti sul tabellone principale.

Svitolina, che aveva già parlato della guerra in Ucraina, in conferenza stampa è tornata sul tema.

Voglio dire che stiamo perdendo il focus della questione. Il clou della vicenda è che ci sono tante persone in Ucraina che devono essere aiutate e hanno bisogno di supporto. Invece ci stiamo concentrando su piccole cose, dettagli, parole vuote che non cambiano la sostanza per nessuno. Dunque il mio invito a tutti è di cambiare la visione del problema. Dobbiamo metterci in primo luogo a pensare ai bambini che vanno aiutati, alle donne che hanno i loro uomini in guerra. Soprattutto ai bambini che magari non hanno i genitori o hanno perso a causa della guerra una parte del loro corpo. Loro dobbiamo aiutare

Svitolina e la guerra in Ucraina: dare l’esempio

Svitolina alle parole ha già fatto seguire i fatti: per la Guerra in Ucraina ha donato il suo montepremi vinto a Strasburgo, rimarcando quanto sia importante anche il sostegno economico.

Ci sono tante cose che possono essere fatte per dare una mano. Per esempio donare un paio di dollari oppure donare il proprio tempo al servizio di chi ne ha bisogno. Io ho donato il mio premio ai bimbi ucraini. Già in precedenza avevamo fatto, con Lesia Tsurenko, una raccolta fondi negli Stati Uniti per ricostruire la scuola di Kharkiv che era stata bombardata e pressoché distrutta. Donazioni che andranno anche ai bambini con disabilità. Lo stesso farò col premio che vincerò a Parigi. La guerra mi ha cambiato sotto molti punti di vista. Ora apprezzo molto di più il tempo con la famiglia. Sto cercando di rendermi conto di quanto sono fortunata a essere dove sono e a poter far sentire la mia voce