Docente aggredita Abbiategrasso: un episodio di violenza dai contorni misteriosi. Né lo studente, né l’insegnante avevano dato adito alla possibilità che le cose potessero degenerare. Ne abbiamo parlato a Società Anno Zero con Francesco Rao, sociologo, su Radio Cusano Campus. “La mia vicinanza all’insegnante, alla famiglia di questo ragazzo e perché no anche al sedicenne che compiendo questo gesto non ha deciso di seguire la strada migliore – ha detto il dottor Rao – cerchiamo di comprendere che tanti nostri ragazzi non hanno gli strumenti adeguati per decodificare qual è il limite dell’agire possibile, e qual è quel limite che non si deve praticare. Si ricorre a reati penali. La scuola ha molte responsabilità, ma non vorrei dire che sta diventando un campo di guerra. Bisogna condannare questi gesti, ripartire dagli alunni, dal gruppo classe, con un percorso dove lo studente possa ritrovare se stesso e il sapore della bocciatura“.
Docente aggredita Abbiategrasso, Rao (sociologo): “La scuola non è più un’istituzione”
“La scuola, da quando un genitore è diventato il presidente del consiglio di istituto, non è più un’istituzione. Continuiamo a riconoscerla come istituzione, ma si è aperta tantissimo. Dai giornali ho appreso che il padre non sapeva nulla delle note del ragazzo, già deputiamo alla scuola l’impegno di educare, istruire i nostri ragazzi. La famiglia continua ad essere un’agenzia educativa. Di fatto, c’è una ripartizione di ruoli che non viene praticata – ha aggiunto il sociologo – per quale motivo gli studenti non stimano i professori, e per quale motivo può capitare che un professore non stima un suo studente? Mi chiedo nelle classi, oltre ad essere studente o docente, la Persona che ruolo ha?“.
Ripartire dai muri che si alzano tra la famiglia e il docente
“La vita è fatta di attimi, e responsabilità, ma queste cose ai ragazzi chi gliele dice? A questi ragazzi qualcuno gli ha detto che esiste un codice di procedura penale? Qualcuno gli ha detto che quando lesioni una persona rischi, anche la restrizione della libertà? Qualcuno ha detto a questo ragazzo alza la mano quando non capisci qualcosa a scuola? Chiedi più informazioni, una ripetizione. Non si stacca la presa quando si fa lezione con la lavagna multimediale! Perché altre generazioni meno istruite e aperte delle attuali hanno affrontato bene i problemi del loro tempo?“
La famiglia affettiva e quella normativa, un errore che costa caro
“La sociologia parla di una famiglia normativa e una famiglia affettiva. Abbiamo scelto di mollare il sistema verticale dove la famiglia era normativa, e vivere la famiglia affettiva che è un segmento orizzontale. I contro bilanciamenti della scelta che noi abbiamo praticato possono portare a questi momenti di annebbiamento, nei quali si compiono gravi fatti che possono essere anche reati. La devianza e pericolosità che intravedo in una lettura futura è preoccupante. Assisteremo sempre di più a questi fatti. L’escalation verso queste reazioni è un fatto scontato. Quanti ragazzi sfasciano casa perché non ricevere quello che vogliono? – si è congedato Rao – se la famiglia ha difficoltà non mandi il figlio allo psicologo, chieda aiuto allo psicologo. L’eccesso di permissività ha generato un forte male alla meritocrazia. Tra pochi giorni ci saranno gli scrutini, quanti bocciati ci saranno? Sono tutti bravi?”