Ferma condanna da parte dell’Unione Europea alla “violenza scioccante a Zvecan”: lo afferma l’alto rappresentante Ue, Josep Borrell, in merito agli scontri avvenuti nel nord del Kosovo.
Gli atti violenti commessi contro le truppe della missione Nato in Kosovo (Kfor), i media, i civili e la polizia sono assolutamente inaccettabili. L’Ue esorta le autorità del Kosovo e i manifestanti a ridurre le tensioni immediatamente e senza condizioni. Ci aspettiamo che le Parti agiscano in modo responsabile e trovino immediatamente una soluzione politica attraverso il dialogo.
Negli scontri sono stati coinvolti alcuni dei soldati in missione per conto della Nato, allo scopo di impedire la nascita di un nuovo conflitto tra Kosovo e Serbia. Anche alcuni militari italiani sono rimasti feriti mentre cercavano di contenere i manifestanti.
Ue, Borrell condanna gli scontri in Kosovo. Il portavoce della Commissione: “È in contatto con le autorità”
Sulle condizioni dei nostri connazionali era intervenuto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, rassicurando sul loro stato di salute. Nel frattempo, dopo la condanna di Borrell, anche gli Stati membri dell’Ue e altri partner internazionali hanno condannato con forza l’incidente.
A Bruxelles, durante il consueto briefing con la stampa, ha parlato il portavoce della Commissione Europea per gli Affari Esteri Peter Stano. Per contrastare “un’escalation molto pericolosa da venerdì scorso” nel Kosovo settentrionale, Borrell sta lavorando per “calmare la situazione”.
E’ in contatto con il primo ministro del Kosovo Albin Kurti e con il presidente serbo Aleksandr Vucic. Gli sforzi sono in corso, sia sul terreno che nelle capitali europee, e in cooperazione con i nostri partner internazionali.
La nota del comando militare Nato di Lago Patria, Campania
Anche il comando militare dell’Allied Joint Force Command Naples ha diramato una nota successiva ai recenti avvenimenti in Kosovo.
In risposta ai recenti disordini e al ferimento di 30 membri delle forze Nato in Kosovo, la Nato ha disposto il dispiegamento delle Operational Reserve Forces (Orf) per i Balcani occidentali. A un ulteriore battaglione di forze di riserva è stato ordinato di ridurre i propri tempi di preparazione al dispiegamento da quattordici giorni a sette giorni, per essere pronto a rafforzare le forze Nato in Kosovo, se necessario
Secondo le parole dell’ammiraglio Stuart Munsch, comandante dell’Allied Joint Force Command Naples:
Il dispiegamento di ulteriori forze Nato in Kosovo è una misura prudente per garantire che la Kfor (Kosovo Force) abbia le capacità di cui ha bisogno per mantenere la sicurezza in conformità con il nostro mandato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Voglio elogiare la Kfor per aver intrapreso un’azione rapida, moderata e professionale per intervenire per fermare i disordini e salvare vite umane. La violenza deve cessare e tutte le parti devono smettere di intraprendere azioni per minare la pace in tutte le comunità del Kosovo
Le condizioni dei soldati italiani coinvolti
Migliorano, nel frattempo, le condizioni dei soldati italiani coinvolti negli scontri. In una nota, il Ministero della Difesa ha spiegato che le reclute dell’Esercito italiano sono rientrate nella base italiana di Villaggio Italia.
I militari appartengono tutti al Nono reggimento Alpini. Due di loro si trovano ancora ricoverati, rispettivamente all’ospedale militare Nato specialistico di Skopje e in quello di Pristina. Tutti gli altri sono stati assistiti al posto di medicazione della base italiana. Tre dei soldati in questione hanno già ripreso regolarmente servizio.