Ciao Rino e Mini K sono due band che a Roma hanno una loro storia. Apprezzate e seguite fin dai primi anni duemila, hanno spesso calcato gli stessi palchi e si sono spesso incrociati nella scena indie. La loro amicizia di lungo corso ha creato le basi per questa collaborazione che è sfociata nella canzone “Quanto tempo che ti amo”. Le emozioni di cantare insieme questo brano le hanno raccontate in diretta a “Bagheera”, condotta tutti i giorni dal lunedì al giovedì in pieno drive-time e in radiovisione sul canale 264 del digitale terrestre dal cantautore Bussoletti e il sabato nell’edizione serale dalle 20 alle 22 per il “Bagheera Saturday Night Show”. Ecco i passaggi più importanti della loro chiacchierata.
Ciao Rino e Mini K, sul bisogno di scrivere questo brano
“C’era una canzone storica di Rino Gaetano che si chiamava “Nun te reggae più” di tanti anni fa. Questa canzone, nel 2023, è ancora troppo attuale. Diversi nomi citati nel testo sono ancora nel giro e il senso non è modificato. Noi volevamo attualizzare questo mood in un brano che non vuole perdere la goliardia ma neanche la musicalità che l’originale aveva. Speriamo di esserci riusciti.”
Ciao Rino e Mini K: il ricordo
“Non c’è più bisogno di spiegare alle persone la grande di Rino Gaetano ma le nuovi generazioni lo stanno percependo meno. Avevamo paura che il suo repertorio, il suo messaggio, andasse perso nei prossimi anni per cui abbiamo deciso di incrociarci e registrare qualcosa che lo citasse, lo ricordasse, lo idolatrasse. Volevamo intonare una canzone per ricordare Rino Gaetano. Poi c’è anche il Rino Gaetano Day.“
Sugli anni a Il Locale
“Negli anni novanta e primi duemila, a Roma, nel cuore della città, c’era un posto magico chiamato Il Locale dove passavano dei giovanissimi Max Gazzè, Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Alex Britti. C’eravamo anche noi, i Ciao Rino e i Mini K, ancora più giovani, che cercavamo ogni possibile scusa per andare là a prenderci una birra ed ascoltare grande musica dal vivo. Sono stati anni incredibili, anni irripetibili, anni in cui si è formata la scena musicale della schola romana e noi c’eravamo.”
Sul video
“Un tempo ci volevano decine di milioni di lire per produrre un videoclip. In questo la tecnologia ci ha aiutato molto perché ha abbattuto i costi senza abbattere la qualità. Anzi, ormai con uno smartphone in mano è possibile girare un prodotto di altissima levatura. La differenza, semmai, sta tutta nell’idea e noi volevamo un video che lavorasse su questo. L’intuizione del regista Il Fauno di metterci delle palline da ping pong sugli occhi è l’esempio di come con una scintilla si possa ottenere molto.”
Ecco il link del podcast dell’intera intervista:
https://www.radiocusanocampus.it/it/ciao-rino-e-mini-k-quanto-tempo-che-ti-amo
Ecco il video di “Quanto tempo che ti amo”: