Miss Italia torna in RAI, forse. Sul tema, la platea dei telespettatori si divide tra chi dice no e chi si chiede a che serve tornare indietro. Di fatto, non è chiaro se il ritorno sarà una fotografia sbiadita del passato, o se ci saranno cambiamenti ed eventualmente quali. Ne abbiamo parlato a Società Anno Zero, su Radio Cusano Campus, col professor Peppino Ortoleva, studioso di storia e teoria dei mezzi di comunicazione.
Miss Italia torna in RAI, Ortoleva: “Torna in simbolo di un’Italia che si stava riprendendo dalla guerra”
“Se le prime miss fossero vive avrebbero più di 90anni. Miss Italia è un concorso che esiste dal 1946, è stato simbolo di un’Italia che si stava riprendendo dalla guerra, e degli anni cosiddetti del boom. La televisione se n’è appropriata come si è appropriata del Festival di Sanremo, cominciato con la radio, di Canzonissima: è stato uno dei momenti della vita della televisione italiana. Dopodiché, nel 2012, la RAI ha deciso di lasciar perdere col concorso di bellezza, sembrava demodè, e poi è stato molto discusso da un punto della correttezza: era un’esaltazione di una bellezza femminile dove per molto tempo si davano le misure dei fianchi, del seno, poi si è smesso – ha sottolineato Ortoleva – aveva qualcosa di troppo zoologico, ma la logica era quella“.
“Il ritorno fa parte di una logica di restaurazione che stiamo vivendo”
“Quando la RAI ha smesso di occuparsi di Miss Italia, Miss Italia non è scomparsa, ma ha perso una parte del suo carattere di evento nazionale. Se adesso la RAI ci torna fa parte di una logica di restaurazione che stiamo vedendo di questo periodo. Non lo dico neanche in senso troppo politico, è come se questa maggioranza cercasse di fare leva sul risentimento di tanti italiani – ha aggiunto il professore – dagli annunci non mi pare di aver letto niente di nuovo, né di innovativo“.
Innovare Miss Italia
La vera svolta sarebbe riproporre un concorso già visto con diversi cambiamenti. Si può fare? “Miss Italia è un concorso con una giuria tutta maschile, adesso è mista, che giudica la bellezza delle donne. I vari Mister di qualcosa ci sono stati, per un breve periodo, ma non hanno mai avuto lo stesso peso delle Miss – ha affermato l’esperto – è un concorso in cui è giudicata unicamente la bellezza femminile, quella esteriore. Qualcuna potrebbe aver fatto carriera, ma il giudizio è unicamente legato all’immagine, non un valore complessivo, di una persona. Non c’è niente di cui scandalizzarsi, è stato normale per un certo periodo. faceva parte della cultura di un periodo come ne facevano parte determinati film“.
La RAI specchio sporco della politica
“La RAI è lo specchio sporco della politica italiana. Questa RAI sembra essere conservatrice su cose irrilevanti, come il ritorno di Miss Italia, è un ritorno al passato, ma di un passato che così com’era non tornerà comunque. Ogni generazione ha le sue riprese e le sue bellezze, è probabile ci sia un bisogno di manifestazioni che indichino sollievo. E’ finita una certa fase, siamo usciti da una grave crisi, ma che questa manifestazione debba essere la stessa di ottant’anni fa mi sembra francamente difficile da credere. Stiamo parlando di una manifestazione lontana nel tempo per quanto riguarda il suo momento di apice, lontana nel tempo – ha spiegato Peppino Ortoleva – Io non sono certo una persona giovane, sono nato due anni dopo l’inizio dello storico concorso, noto che si vuole ritirar fuori un segnale implicito che è ‘basta con questi scrupoli moralistici, basta se ci sono le donne ci devono essere anche gli uomini. Torniamo alla buona vecchia Miss Italia’. E’ l’immagine che la RAI vuole dare di sé, non scandalizzato ma sorpreso che lo facciano con così poca fantasia. Tanto tutti i governi si appropriano della programmazione appena arrivano al potere“.
Il partito della Meloni incarna in sé del revanscismo
“C’è del revanscismo – si è congedato lo studioso – è come se volessero dire noi siamo stati quelli tagliati fuori per tanti anni, rinchiusi nelle fogne, ora siamo tornati al potere e facciamo vedere chi siamo diventati. Potrebbero farlo anche con intelligenza, questa cosa di Miss Italia trovo non sia intelligente perché manca di fantasia. Ci sarà il web, ovviamente, ci sarà il voto online, qualcosa cambierà, ma il punto è Miss Italia interesserà a quelli che hanno meno di sessant’anni? Mi sembra tutto piuttosto malinconicamente vecchio. La mia non è una critica al governo perché di destra, lo sto criticando perché manca di fantasia. Poi lo critico perché è di destra, ma questi sono fatti miei! Anche se fossi di destra lo troverei sciocco“.