Una vasta operazione contro il traffico internazionale di stupefacenti ha portato al sequestro di quasi 700 chili di droga e a dieci arresti per i membri di un’associazione criminale di base a Firenze ma operante tra Toscana, Emilia Romagna e Lombardia.
Sgominata banda criminale a Firenze, dieci arresti, sequestro di 700 chili di droga e di beni per 650 mila euro
Un’operazione su larga scala ha visto impegnata, nella mattinata di oggi, 30 maggio, la Guardia di Finanza di Firenze e il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) di Roma. Obiettivo dei militari è una banda criminale di base a Firenze ma con vaste ramificazioni nazionali e internazionali.
Nell’ambito del blitz, sono stati sottoposti a misure di custodia cautelare dieci soggetti ed è stato disposto il sequestro di beni per il valore di 650 mila euro. Si tratta di provvedimenti emessi nell’ambito di un’indagine molto più ampia, che va a interessare anche altre città italiane, nello specifico:
- Prato
- Bologna
- Milano
- Bergamo
Ma l’operazione, coordinata da EuroJust, l’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale, vede coinvolte anche le autorità di Spagna e Regno Unito, con mandati di arresto che vengono emessi in queste ore nei riguardi di cittadini di Barcellona e Londra.
Un’indagine andata avanti per tutto il 2021 e il 2022, che ha portato anche al sequestro di circa 685 kg di hashish e marijuana, cui si aggiunge una piantagione di 822 piante di marijuana.
Le accuse: dal traffico di droga al riciclaggio con l’ausilio di un commercialista di Firenze
Sui dieci arrestati pendono le accuse di associazione per traffico internazionale di stupefacenti, autoriciclaggio e indebita percezione di erogazioni pubbliche.
La banda, composta prevalentemente da fiorentini, gestiva un traffico di hashish e marijuana i cui guadagni venivano poi reinvestiti in vario modo, grazie alla collaborazione di un commercialista di Firenze che aiutava la banda nel riciclaggio dei proventi, anche acquistando immobili con la funzione di depositi per la droga. La sua attività criminale sarebbe esplosa soprattutto durante il lock-down dovuto alla pandemia di Covid-19, nel 2020. I capi dell’organizzazione gestivano le fasi principali – dallo stoccaggio al calcolo delle tariffe di vendita fino alla ricerca dei clienti – per poi affidarsi a una rete di corrieri per la consegna.
Italia sempre più crocevia del traffico di droga internazionale
Quello eseguito quest’oggi è solo l’ultimo maxi sequestro di sostanze stupefacenti avvenuto in Italia nelle ultime settimane.
Particolarmente rilevante il caso di Monza, con cocaina per un valore di 200 mila euro nascosta all’interno dei ceri votivi delle chiese, o quello del porto di Gioia Tauro, con oltre tre tonnellate di cocaina destinata in Armenia nascoste in due container che trasportavano un carico di banane.