Avevano abbandonato il loro neonato in un campo nelle campagne di Paceco lo scorso Ottobre, ora a distanza di otto mesi i carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Trapani li hanno individuati e arrestati.
Si tratta di una giovane coppia di ragazzi, lui di 19 e lei di 16 anni entrambi residenti nella zona del centro storico che sono ora accusati di abbandono e di tentato omicidio in concorso.
Il 19enne si trova ora presso la casa circondariale Pietro Cerulli di Trapani. La ragazza, invece, ancora minorenne, è stata trasferita a Roma in una struttura protetta. Massimo è il riserbo che la magistratura mantiene sull’arresto dei giovanissimi genitori.
Neonato abbandonato a Paceco: la storia del piccolo Francesco
Il piccolo, lo scorso 4 Ottobre era stato ritrovato in contrada Sciarrotta nelle campagne di Paceco. A ritrovare il piccolo, avvolto in una coperta, erano stati i proprietari di un terreno poco distante dal luogo dell’abbandono, attratti dai vagiti del bimbo che subito hanno dato l’allarme. Il neonato era chiuso in un sacchetto di plastica con ancora il cordone ombelicale attaccato. Il piccolo ora sta bene e si chiama Francesco, come il primo carabiniere che lo prese in braccio e come il santo del giorno del ritrovamento. Il neonato restò infatti per due settimane ricoverato in Ospedale per poi per fortuna essere affidato ad una famiglia.
Attraverso indagini durate a lungo e molto complesse i militari dell’Arma sono riusciti a risalire però all’identità dei genitori naturali. Le indagini sono coordinate dalle procure della Repubblica presso i Tribunali di Trapani e per i Minorenni di Palermo ognuno per le proprie competenze. Si è trattato di un’inchiesta delicata proprio per i protagonisti della vicenda, a partire dal neonato fino ai giovanissimi genitori.
L’indagine è stata scrupolosa, sono state visionate ore e ore di immagini dei sistemi di video sorveglianza e ascoltati tutti i residenti della zona, i proprietari dei veicoli transitati in quell’area. Oltre ad accertamenti presso ospedali, pronto soccorso, consultori provinciali, medici di base, guardie mediche, nonché presso gli istituti scolastici della provincia per acquisire ogni possibile elemento utile alle indagini.
La notizia già dall’Ottobre scorso scosse l’intera comunità della provincia trapanese, suscitando scalpore anche a livello nazionale.
Le lunghe attività investigative
Il lavoro degli inquirenti nel tempo ha portato a stringere il cerchio attorno ai due presunti genitori. In un primo momento le attenzioni si sono concentrate sulla ragazza che già da diversi giorni non frequentava le lezioni scolastiche. E grazie ad una complessa attività investigativa gli agenti hanno raccolto gravi elementi indiziari a suo carico.
La conferma dell’ipotesi investigativa è arrivata poi grazie all’esame del dna svolto dai Carabinieri del Ris di Messina che ha dato esito positivo. Il campione estratto dalla placenta e quello acquisito dai campioni biologici della giovane sono risultati infatti perfettamente sovrapponibili. Con una probabilità che gli stessi carabinieri definiscono “di un milione di miliardi rispetto l’opzione contraria”.
Stando a quanto emerso finora dalle indagini, la ragazza avrebbe nascosto la gravidanza ai genitori e da diversi giorni si stava assentando da scuola. Il padre del bambino, invece, sarebbe un ragazzo di 19 anni.
Entrambi si sarebbero organizzati per abbandonare il bambino, consapevoli, secondo i pm, del rischio a cui stavano esponendo il neonato. Questo perché entrambi avrebbero abbandonato il piccolo esponendolo a “morte pressoché certa” come dicono i pm, evitata per fattori del tutto indipendenti dalla loro volontà”.
Purtroppo non si tratta del primo caso, un fatto simile è accaduto ieri a Milano dove una neonata è stata abbandonata davanti all’ospedale di Sesto San Giovanni. Il sindaco ha subito lanciato un appello alla mamma dicendo che il Comune è pronto ad aiutarla invitandola a tornare all’ospedale.