Giuseppe Di Staso, marito dell’insegnante accoltellata ad Abbiategrasso, vicino Milano, riporta le prime parole di Elisabetta Condò in ospedale. Tanta incredulità da parte della vittima, nel momento in cui i ricordi iniziano a riaffiorare: sgomento per una vicenda che ha dell’incredibile.
È stato lui, non me l’aspettavo.
La docente aggredita da un suo studente si trova ricoverata all’ospedale di Legnano. I medici l’hanno sottoposta ad un intervento chirurgico al polso per la ricostruzione dei tendini. Non è in pericolo di vita, ma ha bisogno di riposare dopo quel che le è accaduto. Ai microfoni del Corriere della Sera, il marito sottolinea come sia “ancora troppo scossa” e di come non abbia “voluto chiederle altro”.
Mia moglie non ha ancora la forza di parlare di quanto accaduto. È sotto anestesia.
Presenti in ospedale anche i figli della prof accoltellata: uno di loro è un coetaneo dell’aggressore, 16 anni. Sei coltellate sferrate tra la clavicola, il polso e la testa: questo il tragico bilancio dei medici.
Milano, insegnante accoltellata in una scuola superiore ad Abbiategrasso: la ricostruzione della vicenda
L’aggressione si è verificata ieri, lunedì 29 maggio, intorno alle 8.20. Il ragazzo, un 16enne, ha colpito l’insegnante, 51 anni, all’avambraccio. In seguito ha minacciato i compagni di classe con una pistola, che si è poi rivelata finta, cercando di costringerli a lasciare l’aula.
Per la donna è accaduto tutto in un istante, tanto che non è riuscita, in un primo momento, a realizzare cosa stesse succedendo. In un primo momento, dopo l’aggressione, aveva creduto che qualcosa le fosse precipitato addosso dal soffitto. Lo ha confermato il vicepreside dell’istituto Davide Rondena: una tesi avvalorata anche dal marito.
Interpellato su quando la donna potrebbe tornare ad insegnare, il coniuge ha preso tempo, ritenendo che sia “ancora presto per pensarci”. Del resto, il trauma è stato importante e “sarà verosimilmente necessario un percorso di aiuto psicologico”.
Però una cosa è certa: questo lavoro mia moglie lo ama. È molto motivata ed esperta, e questo è il riscontro che abbiamo sempre avuto dai suoi alunni e dalle famiglie, ma anche dai dirigenti con cui ha lavorato.
Chi è Emanuela Condò, la vittima dell’aggressione
In tanti anni di servizio, la Condò non aveva certamente mai visto niente del genere. La docente vanta una certa esperienza nelle scuole medie di Abbiategrasso, dove è stata anche sindacalista per la Cgil.
Da due anni ha iniziato a lavorare all’istituto superiore Alessandrini, indirizzo Scienze applicate: lì insegna italiano e storia. Giuseppe Di Staso, compagno di una vita, sottolinea come dai suoi racconti emergesse “la fotografia di una scuola dove c’è una problematica di carattere educativo, prima ancora che scolastico”.
A parlare a ragion veduta della vicenda la senatrice Licia Ronzulli, amica di famiglia della vittima, che azzarda una previsione.
Se la conosco, una volta uscita dalla sala operatoria chiederà notizie del ragazzo che l’ha ferita.
Anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha un commento sull’episodio, “un fatto particolarmente inquietante” che secondo alcuni è da equiparare alle vicende di cronaca più frequenti in America. Ma il ministro non ci sta.
Secondo alcuni stiamo diventando come l’America. Nella scuola di Abbiategrasso è avvenuto un fatto particolarmente inquietante. Ma fortunatamente non siamo a quei livelli: non vedo una diffusione di episodi simili a quelli di cui leggiamo nelle cronache dagli Stati Uniti.