Pensione commercianti: indennizzo partite IVA previsto per la rottamazione della licenza ultime novità contenute circolare n. 1782/2023. Non tutti sanno che chiudendo la propria attiva commerciale è possibile ottenere l’indennizzo commercianti, purché si soddisfino tutti i requisiti disposti dalla legge.
Si tratta di un risarcimento rilasciato sotto forma di indennizzo fino alla pensione ordinaria. L’Ente nazionale della previdenza sociale ha confermato tale disposizione in un recentissimo messaggio 2023. Vediamo insieme come funziona l’indennizzo per i commercianti, a quanto ammonta e quando viene pagata.
Pensioni indennizzo partite IVA 2023
Non tutti ottengono il risarcimento o l’indennizzo per aver rottamato la propria licenza commerciale. Infatti, il beneficio viene rilasciato agli iscritti alla Gestione commercianti che esercitano determinate attività.
Oltre al requisito che riguarda l’attività commerciale al minuto in sede fissa o attività commerciale su aree pubbliche rottamazione della licenza, sono necessari altri elementi da considerare strettamente legati all’attività commerciale, tra cui:
- cessazione definitiva dell’attività commerciale;
- riconsegna della licenza o autorizzazione al Comune;
- cancellazione dal registro della Camera di Commercio;
- cancellazione dal Repertorio Economico e Amministrativo (REA);
Oltre alle condizioni legate all’attività commerciale, sono necessari altri requisiti, tra cui:
- aver compiuto un’età anagrafica di 62 anni, se uomini, oppure 57 anni, se donne;
- almeno cinque anni di versamenti contributivi nella Gestione speciale commercianti.
- l’indennizzo non è associabile alla pensione di vecchiaia ma è perfettamente conciliabile con altre tipologie di trattamenti pensionistici diretti.
Non viene ammesso lo svolgimento di qualsiasi attività di lavoro sia dipendente sia autonomo, previa la cessazione dell’erogazione dell’indennizzo. Ciò significa che in presenza di una qualsiasi attività lavorativa, il beneficiario deve comunicare la variazione lavorativa all’INPS entro 30 giorni.
Quanto dura l’indennizzo commercianti?
L’INPS spiega che l’erogazione del beneficio spetta dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda, a condizione che siano soddisfatti i requisiti previsti dalla normativa vigente e che il richiedente non svolga alcuna attività lavorativa.
Inoltre, è indispensabile che la richiesta venga approvata e che siano disponibili le risorse necessarie dai fondi.
L’Ente nazionale della previdenza sociale riconosce l’indennizzo commercianti fino al raggiungimento dei requisiti necessari per ottenere la pensione di vecchiaia.
A chi spetta l’indennità mensile per chi chiude l’attività?
Possono presentare la richiesta di ammissione al beneficio gli iscritti alla Gestione commercianti, a condizione che rientrino in un’attività specifica, tra cui:
- attività commerciale al minuto in sede fissa, anche abbinata ad attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, in qualità di titolari o coadiutori;
- attività commerciale su aree pubbliche, anche in forma itinerante, in qualità di titolari o coadiutori.
Oltre alle attività lavorative sopra elencate, nel beneficio rientrano anche:
- gli esercenti attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, in qualità di titolari o coadiutori;
- gli agenti e rappresentanti di commercio.
Come presentare la domanda per l’indennizzo commercianti?
La richiesta può essere presentata all’INPS attraverso varie modalità, tra cui:
- in via telematica dalla sezione dedicate, denominata: “Domanda di indennità commercianti”.
- contattando gli operati INPS attraverso il Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile (servizio a pagamento);
- enti di patronato e intermediari.
Quando verranno pagati gli indennizzi commercianti?
L’INPS per questa prestazione riconosce un importo pari a 563,74 euro mensili erogate per tredici mensilità.
Al momento, risultano in pagamento le richieste accolte al beneficio presentate dal 1° dicembre 2022 al 30 aprile 2023, secondo le disposizioni dell’Ente contenute nel messaggio 1782/2023.
Il beneficio viene riconosciuto fino al raggiungimento dell’età pensionabile, ovvero 67 anni. Questo è il limite anagrafico previsto per l’accesso alla pensione di vecchiaia.