Manchester City-Inter, le parole di Sergio Busquets. – Il Manchester City ha chiuso la Premier League al primo posto, l’Inter è ormai certa di aver ottenuto la qualificazione alla prossima Champions League dopo la vittoria contro l’Atalanta. Il focus dunque è tutto per la finale di Champions del 10 giugno. A Istanbul infati si affronteranno la squadra di Simone Inzaghi e quella di Pep Guardiola. Una finale arrivata con modalità differenti: totalmente inaspettata per i nerazzurri, desiderata e sperata dai Citizens, alla ricerca di quella coppa inseguita da anni. A più di dieci giorni dalla finale, in esclusiva a “La Gazzetta dello Sport”, ne ha parlato il calciatore del Barcellona Sergio Busquets. Diversi i temi affrontati da Busquets. Il centrocampista blaugrana infatti conosce sia Pep Guardiola, avendolo avuto come allenatore al Barcellona, sia l’Inter, avendola affrontata in semifinale di Champions League nel 2010.
Busquets su Manchester City-Inter: “L’Inter può fare male”
A pochi giorni dalla sfida tra Manchester City e Inter, finale di Champions in programma a Istanbul, Sergio Busquets ne ha parlato in una lunga intervista a “La Gazzetta dello Sport”. Busquets, che a fine stagione ha già annunciato l’addio al Barcellona, ha trattato diversi in temi. In primis si è parlato della finale di Champions League.
“Tutti pensano che vincerà il City, ma occhio. Primo perché in una finale può succedere qualsiasi cosa, e non è una frase fatta. E secondo, e questo è ancora più importante, quando giochi contro una squadra come l’Inter che ha un sistema così preciso, identificato e rodato, con 5 difensori, 3 centrocampisti e due attaccanti, tutto diventa molto difficile. L’Inter si chiude benissimo, in mezzo è molto raccolta e ha anche l’aiuto degli attaccanti. Lo dico per esperienza, perché quest’anno ci abbiamo giocato due volte e abbiamo sofferto parecchio. L’Inter magari non crea tantissime palle gol, ma gioca con due attaccanti contro due centrali. Lì, in questa situazione, io vedo l’Inter capace di far danno al City. Può succedere qualsiasi cosa”.
Busquets ha poi ricordato la semifinale del 2010, quando il Barcellona uscì contro l’Inter.
“Quella è la testimonianza che in una partita secca, penso al ritorno al Camp Nou, anche quella che tutti in quel momento consideravano come la squadra migliore d’Europa può essere fermata ed eliminata. Con giocatori esperti, di qualità, e molto, molto motivati. Avevano il loro modo di giocare, che non era né migliore né peggiore del nostro. Era la loro idea e l’hanno applicata al meglio. Io preferisco fare altre cose, come gestire la palla e attaccare, ma loro ciò che dovevano fare l’hanno fatto nel miglior modo possibile”.
“Guardiola il migliore, la sua è un’evoluzione continua”
Infine Busquets ha parlato anche di Pep Guardiola, definendolo come il miglior allenatore del mondo.
“Perché migliora tutto quello che tocca. Le squadre e i calciatori. Ha vinto in Spagna, in Germania, in Inghilterra. E sempre lasciando un segno. Tutte sono squadre forti, ma con lui sono progredite, hanno acquisito qualcosa in più e un’identità precisa. E i giocatori sono cresciuti. Tutti giocano come lui desidera. In questi 15 anni ha provato tante cose nuove, la sua è un’evoluzione continua, si è adattato ad altre culture, ad altre idee di calcio. Quest’anno si è inventato il cambio di posizione di Stones. Prima aveva lavorato sul concetto del laterale. Ha preso il ‘9’, dopo aver provato senza successo qui con Ibrahimovic e in Haaland ha trovato soluzioni alternative: in partite importante con lui ha la possibilità di giocare uno contro uno”.