Antonio Conte alla Juve. Per molti tifosi bianconeri è un sogno, per altri no, soprattutto dopo il “tradimento” dell’ex capitano bianconero che ha accettato di guidare l’Inter. La sua presenza all’Allianz Stadium per il match di domenica scorsa contro il Milan ha riacceso le voci su un possibile ritorno del tecnico sulla panchina bianconera, ma le reali chance di un Conte bis sono decisamente basse, vediamo perché.
Conte alla Juve?
La Juventus, una volta chiuse le vicende processuali, si dedicherà completamente alla pianificazione del futuro, innanzitutto con la nomina di un nuovo direttore sportivo, cui spetterà anche la decisione sull’allenatore. Massimiliano Allegri è blindato da un contratto di altri due anni a 9 milioni a stagione. Considerando che il club bianconero dovrà fare a meno degli introiti della Champions League, non potrebbe permettersi di esonerarlo e di ingaggiare Conte, il quale non si accontenterebbe certo di uno stipendio inferiore a quello del tecnico livornese. Da scartare dunque l’ipotesi che la Juve possa pagare due allenatori a quelle cifre la prossima stagione.
Allegri resta favorito, Tudor e Italiano le alternative
La permanenza di Max Allegri sulla panchina bianconera resta al momento l’ipotesi più probabile, non solo per la questione di cui abbiamo parlato sopra, ma anche perché i vertici del club ritengono che il tecnico sia riuscito nell’impresa di non perdere la bussola in una stagione anomala, piena di difficoltà dentro e soprattutto fuori dal campo.
Tuttavia, le idee del nuovo ds potrebbero cambiare le carte in tavola. Difficile infatti che uno come Cristiano Giuntoli accetti il ruolo senza poter avere carta bianca sulla scelta del tecnico. Non è detto che l’attuale direttore del Napoli arrivi e non è detto che, nel caso in cui arrivasse, decida di esonerare Allegri, ma è comunque un’ipotesi. Igor Tudor è un profilo gradito alla società, mentre è noto l’apprezzamento di Giuntoli per Vincenzo Italiano. Sarebbero questi due i nomi in pole position in caso di addio di Allegri, anche perché i loro ingaggi sarebbero sostenibili anche nel caso la Juve dovesse continuare a pagare l’attuale tecnico dopo l’esonero.