L’importanza della qualità dell’aria nelle grandi città italiane è stata affrontata nel recente Rapporto Mobilitaria 2023, insieme alla presentazione delle prospettive legate alla nuova Direttiva sulla qualità dell’aria proposta dalla Commissione Europea.
Questo articolo esplorerà i principali punti di discussione relativi alla qualità dell’aria e alle possibili evoluzioni future.
Analisi della qualità dell’aria nei comuni capoluogo di città metropolitana
Il Rapporto Mobilitaria 2023 ha condotto un’analisi della qualità dell’aria nelle 14 grandi città italiane nel 2022, esaminando anche le tendenze delle concentrazioni e dei superamenti nel periodo 2006-2022.
I risultati mostrano un aumento generale delle concentrazioni di Biossido di Azoto (NO2) rispetto al 2021, con alcune città che registrano incrementi significativi.
Tuttavia, nessuna città ha superato il limite annuale di 40 μg/m3 per il NO2, ad eccezione di Napoli nelle stazioni di traffico.
Concentrazione di particolato e confronto tra le città italiane
Le concentrazioni medie annuali di PM10 nelle città analizzate nel 2022 sono risultate al di sotto dei limiti.
Si è osservata una situazione divergente tra la parte settentrionale e quella meridionale dell’Italia: alcune città del sud hanno registrato una diminuzione delle concentrazioni nelle stazioni di traffico, mentre sei città del nord hanno registrato un aumento.
Tuttavia, alcune città continuano a superare più di 35 volte il limite giornaliero di PM10 nell’arco di un anno, con Torino, Milano, Venezia e Cagliari tra le più critiche.
La nuova Direttiva UE: Ambiti di miglioramento e obiettivi
La proposta della Commissione Europea per la nuova Direttiva sulla qualità dell’aria mira a migliorare l’efficacia delle norme esistenti e a garantire una maggiore tutela della salute dei cittadini e degli ecosistemi.
La direttiva si concentra su tre ambiti principali: tecnico, giuridico e strategico.
Ci si aspetta un’armonizzazione dell’attuazione delle disposizioni tra i Paesi,
l’introduzione di nuove norme sull’informazione del pubblico,
l’accesso alla giustizia e il risarcimento dei danni causati dall’inquinamento atmosferico,
nonché l’adozione di standard di qualità dell’aria più restrittivi nel medio-lungo periodo.
Impatti e criticità della nuova Direttiva
La proposta di Direttiva prevede valori limite più stringenti per gli inquinanti critici nelle aree urbane, come il particolato e il biossido di azoto.
Tuttavia, l’attuazione di tali valori limite potrebbe presentare sfide, poiché i dati attuali indicano che i livelli di inquinamento atmosferico sono ancora lontani dagli obiettivi da raggiungere entro il 2030.
(Approfondisci il Piano sulla qualità dell’aria qui)
Inoltre, il processo di negoziato tra le Istituzioni dell’Unione Europea potrebbe portare a modifiche nel testo della direttiva, pur mantenendo un equilibrio tra i valori vigenti e le raccomandazioni dell’OMS.
Implicazioni economiche e sociali della nuova Direttiva UE
La proposta della nuova Direttiva UE sulla qualità dell’aria avrà anche implicazioni economiche e sociali significative.
Mentre le misure per ridurre l’inquinamento atmosferico possono comportare costi aggiuntivi per le industrie e le imprese, è importante considerare anche i benefici economici a lungo termine.
La riduzione dell’inquinamento atmosferico può portare a una migliore salute e qualità della vita per i cittadini, riducendo i costi associati alle malattie respiratorie e ai giorni di lavoro persi.
Inoltre, una migliore qualità dell’aria può favorire lo sviluppo di settori economici legati alle tecnologie pulite e all’efficienza energetica, creando nuove opportunità di lavoro e promuovendo la transizione verso un’economia sostenibile.
Coinvolgimento dei cittadini nella tutela della qualità dell’aria
La nuova Direttiva UE sulla qualità dell’aria sottolinea l’importanza del coinvolgimento attivo dei cittadini nella tutela dell’ambiente e nella promozione di pratiche sostenibili.
Si prevede l’introduzione di nuove misure per informare e sensibilizzare il pubblico sugli effetti dell’inquinamento atmosferico e sulle azioni che possono essere intraprese per ridurlo.
L’accesso alle informazioni sulla qualità dell’aria, compresi i dati sulle concentrazioni di inquinanti, sarà reso più accessibile e comprensibile per consentire ai cittadini di prendere decisioni informate e di partecipare attivamente alla promozione di politiche e pratiche più sostenibili.
Monitoraggio e tecnologie innovative per la qualità dell’aria
La nuova Direttiva UE incoraggia l’utilizzo di tecnologie innovative e sistemi di monitoraggio avanzati per valutare e gestire la qualità dell’aria.
L’integrazione di sensori intelligenti e di reti di monitoraggio distribuite consentirà una maggiore copertura spaziale e una migliore comprensione delle fonti di inquinamento.
Inoltre, l’adozione di modelli predittivi e di strumenti di analisi dei dati consentirà una valutazione più accurata dell’impatto delle politiche e delle misure adottate.
Queste tecnologie innovative contribuiranno a una gestione più efficiente della qualità dell’aria e favoriranno l’implementazione di interventi mirati e personalizzati in base alle specifiche esigenze delle diverse aree urbane.
Le proposte delle Regioni padane e le critiche delle associazioni ambientaliste
Le Regioni padane hanno presentato le loro proposte per attenuare gli effetti delle proposte della Commissione Europea sulla qualità dell’aria.
Ciò ha suscitato diverse critiche da parte delle associazioni ambientaliste, che hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla riduzione delle misure di protezione ambientale.
Anche alcuni scienziati ed esperti hanno inviato una lettera aperta al Governo e alle forze politiche, manifestando le loro preoccupazioni.
La nuova Direttiva UE sulla qualità dell’aria rappresenta un importante passo avanti nella tutela della salute umana e dell’ambiente.
Tuttavia, è necessario affrontare le criticità e superare le sfide per garantire il raggiungimento degli obiettivi proposti.
Il negoziato tra le Istituzioni europee continuerà nei prossimi mesi, e sarà fondamentale un approccio equilibrato che consideri sia le esigenze ambientali che quelle socioeconomiche.
(Leggi di più su “Inquinamento atmosferico: la mappa sulla qualità dell’aria in Europa”)