Si riaprono i termini dei bonus edilizi spalmabili in 10 anni se non si riesce nella cessione dei crediti d’imposta prima della prossima dichiarazione dei redditi, secondo quanto prevede la nuova disciplina del decreto legge 11 del 2023. Oltre ai contribuenti che entro lo scorso 16 febbraio avevano già avviato i lavori, possono continuare a cedere i bonus edilizi anche coloro che non sono riusciti a farlo prima del 31 marzo 2023. Ci sarà tempo fino al 30 novembre prossimo per procedere con la remissione in bonis, altrimenti non rimane che detrarre il credito in 10 annualità dalla dichiarazione dei redditi del prossimo anno. Ma la cessione dei crediti non sarà per tutti e verso qualsiasi operatore privato, e la detrazione fiscale dovrà essere inquadrata entro regole rigide. 

Bonus cessione crediti o detrazione fiscale, a chi conviene e chi rimane escluso: ecco quale scegliere e quali sono i vincoli delle due operazioni 

La possibilità di cedere i bonus edilizi fino al 30 novembre 2023 è un’opzione concessa nel meccanismo della remissione in bonis per tutti i contribuenti che non abbiano fatto in tempo a vendere i crediti entro il 31 marzo scorso. L’opzione rientra tra le misure previste dalla conversione in legge del decreto 11 del 2023 e prevede il pagamento di una sanzione per la ritardata cessione pari a 250 euro per ciascun lavoro oggetto di agevolazione. Tuttavia, è importante sottolineare un primo limite di questo meccanismo: possono essere ceduti solo i bonus scaturiti da spese sostenute nel 2022 e le rate residue relative alle spese del 2021 e 2020. 

A tal proposito, la norma distingue una remissione in bonis ordinaria da quella speciale. La prima è a vantaggio di chi, entro il 31 marzo scorso, aveva già un accordo con la banca o con un operatore privato sulla cessione dei crediti dello scorso anno. Pagando la sola sanzione di 250 euro, la vendita del bonus è possibile e il contribuente non ha bisogno di ricorrere alla detrazione fiscale in 10 anni.

La seconda remissione in bonis è quella speciale ed è rivolta ai contribuenti che, entro il 31 marzo 2023, non avevano alcun accordo con la banca per la cessione. In questo caso, fino al 30 novembre 2023 è possibile concludere il contratto di cessione e vendere il bonus pagando la sanzione di 250 euro. La differenza è che questa operazione va fatta ai soli soggetti controllati e qualificati, quindi banche e intermediari finanziari, ed esclude la vendita tra i privati. 

Detrazione fiscale sui bonus edilizi dal 2024 per spese sostenute nel 2022: ecco le istruzioni 

Per chi non riuscisse a vendere i bonus edilizi entro il 30 novembre 2023, l’alternativa rimanente è la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi diluita per un periodo di 10 anni, come prevede il decreto legge 11 di blocco di crediti d’imposta e sconti in fattura. Questa opzione, in particolare, conviene a tutti i contribuenti che abbiano una bassa capienza fiscale Irpef e che, entro lo scorso 31 marzo, non siano riusciti a trovare banche o privati disposti ad acquistare il credito d’imposta per le spese sostenute nel 2022. Ecco le istruzioni per la compilazione del modello 730 del 2024 con le spese del superbonus riferite all’anno 2022 e 2023.

L’opzione della detrazione fiscale è da prendere in considerazione, inoltre, per il fatto che la riapertura di varie banche all’acquisto dei crediti d’imposta non comporta la certezza di riuscire a vendere i bonus stessi. Con i canali riaperti, non ci sarà abbastanza capienza fiscale per tutti da parte degli istituti bancari e finanziari. 

Ulteriore regola relativa a questa operazione è che l’inizio della detrazione fiscale è fissata nella dichiarazione dei redditi del 2024 per l’anno di imposta 2023. C’è, dunque, un anno di stand by previsto dalla conversione del decreto 11/2023, periodo durante il quale il contribuente può valutare se vendere il bonus oppure detrarlo. I modelli per i quali si potrà beneficiare della detrazione in 10 rate (dal 2024 al 2033) sono il 730/2024 e Redditi 2024. Il contribuente dovrà non riportare alcuna detrazione nell’attuale modello dei redditi del 2023.