“Questa finale è una nuova finale e io voglio regalare felicità ai tifosi della Roma”. Non conta cosa abbia vinto Mourinho fino ad ora, ma conta solo quello che può ancora vincere. E soprattutto “Ancora non sono pronto a chiudere il cerchio”. In sintesi è il pensiero di Josè Mourinho intervistato ai microfoni Sky. Il tecnico romanista ha parlato del suo passato, del presente della Roma e ancora del suo futuro. Analizzando la partita che attende la Roma, il 31 maggio, a Budapest, finale di Europa League. Ha fatto una sorta di promessa ai tifosi giallorossi. “Ora non penso più a cosa potrei vincere ma solo a regalare felicità ai tifosi della Roma”. Il tecnico ora alla guida della squadra dei Friedkin è concentrato sul prossimo impegno che attende lui e la squadra, senza pensare a cosa ha già fatto in carriera. Come diceva qualcuno, la partita più importante è quella che bisogna ancora giocare. E un po’ così la pensa Mourinho, soprattutto perché la prossima gara, per la Roma e per lui, è una finale. “Sono stato nel calcio per tanto tempo, questa finale è una nuova finale”.
“Ora non penso più a cosa potrei vincere ma solo a regalare felicità ai tifosi della Roma”.
Mourinho “due finali europee con la Roma? solo i grandi club ci riescono”
E non una finale semplice, ma la seconda europea in un anno solare per i giallorossi. Un traguardo storico per chi tifa Roma. “Due finali europee consecutive – dice Mourinho – solo i grandi club con una grande storia riescono a farle di solito. E a volte anche per loro non è semplice per noi esserci riusciti adesso ha un grande valore”. L’allenatore lo ha sempre detto, la squadra che ha a disposizione quest’anno ha fatto praticamente una sorta di miracolo per il cammino compiuto. La rosa, questo Mourinho non l’ha mai nascosto, non era così ricca da poter giocare tutte le partite che invece ha giocato la sua squadra. Eppure la Roma del tecnico portoghese c’è riuscita ed è riuscita nell’impresa di arrivare fino alla finale di Budapest, nonostante gli infortuni che hanno caratterizzato la stagione e che hanno a volte decimato la rosa. Mourinho ha sempre detto di avere un rapporto speciale con questi giocatori che stanno dando anche più del massimo. Ed ora è arrivato il momento clou della stagione. E il segreto per il tecnico è uno solo. “Posso parlare anche per i miei giocatori: noi diamo tutto. Penso sia per questa attitudine che i tifosi della Roma ci rispettano così tanto e sono in grande empatia con noi. Lavoriamo duro ogni giorno per costruire la storia della Roma”.
Mourinho vuole la finale e assicura “non sono pronto a chiudere il cerchio”
Ed ora la squadra vuole ripagare l’affetto della gente che ha dimostrato in queste due stagione di non aver mai abbandonato Mourinho e i suoi, neanche nei momenti più difficili. Con lui alla guida della squadra i tifosi ormai pensano che possa succedere di tutto. Del resto hanno assistito a due annate speciali, come lui. Due finali europee in un anno solare non è una cosa che succede spesso per i tifosi giallorossi. E molti ormai confidano nella sua capacità di compiere imprese particolari. Il suo segreto forse è proprio nel fatto che abbia vinto tanto, o uno è la conseguenza dell’altro. Il mistero probabilmente lo svela proprio Mourinho dicendo che ogni volta che ha la possibilità di vincere, per lui è come se fosse la prima. “Non penso molto a quello che ho vinto in carriera – conferma il tecnico portoghese – il passato rimane e la storia non può essere cancellata. Guardo sempre al futuro, forse è questo il segreto della mia filosofia”. Eppure a Roma ha vissuto anche dei momenti in cui è stato criticato, per il gioco che non convince e addirittura prima che arrivasse alla guida della squadra dei Friedkin qualcuno lo aveva etichettato ormai come forse non più capace di vincere come una volta. Lui si è smentito con i fatti e lo fa anche con le parole.
“Sono stato nel calcio per tanto tempo, questa finale è una nuova finale. Continuo a dare tutto me stesso e non sono pronto per chiudere il cerchio, per nulla. Sono nel calcio da tanti anni e la gente pensa che io sia più vecchio di quello che sono, forse per i capelli bianchi li vedono e pensano che sono anziano, ma non lo sono abbastanza per chiudere il cerchio, mi vedrete ancora per molti anni”. Che poi sia alla guida della Roma o meno ancora non è dato saperlo. Sicuro lui ha voglia come prima. “Non penso ci sia un segreto, la questione è semplice: spesso ci si dimentica che nel calcio, ma non solo, la cosa più importante sono i rapporti umani. Posso parlare anche per i miei giocatori: noi diamo tutto. Penso sia per questa attitudine che i tifosi della Roma ci rispettano così tanto e sono in grande empatia con noi”.