Come ottimizzare il tempo libero? E perché il tempo a disposizione è sempre poco? Ne abbiamo parlato a Società Anno Zero con Roberto Castaldo, performance management specialist. “Il tempo è la risorsa più democratica esistente in natura, alla mezzanotte tutto si azzera per tutti a prescindere: dal reddito alla condizione sociale. In Italia sappiamo che l’80% delle imprese sono piccole e medie imprese, con meno di dieci impiegati. Lì la dimensione del tempo si amplifica in maniera più esponenziale perché spesso il lavoratore è sommerso da un carico di mansioni e responsabilità e mansioni a volte fuori dalla condizione dello status di lavoratore – ha osservato Roberto Castaldo a Società Anno Zero, su Radio Cusano Campus – in queste aziende non viene fatto un addestramento specifico per far sì che il lavoratore possa dimensionare il tempo per ottimizzare la produttività e l’autoapprendimento“.
Come ottimizzare il tempo libero? Perché abbiamo difficoltà a gestirlo?
“Per la mancanza di capacità che abbiamo innata di settaggio degli obiettivi – ha fatto notare Castaldo – in realtà non c’è un tempo buono o cattivo, ma un tempo utile al raggiungimento dell’obiettivo. Ciò che mi da soddisfazione è raggiungere un obiettivo il cui successo è totalmente sotto il mio controllo. Pensiamo a quello che facciamo per cercare una felicità effimera, attraverso un consumismo estremo che ci porta spesso ad ottenere una felicità parziale che attiva la dopamina e si esaurisce in un tempo breve, lasciando un vuoto che va colmato con altre attività“.
Il tempo e le tecnologie, cosa abbiamo perso e cosa abbiamo guadagnato?
“I social ci hanno fatto perdere di vista il tempo di qualità passato nelle relazioni – ha aggiunto l’esperto – ci basta mandare un WhatsApp per risolvere un problema. A volte una telefonata è meglio che un messaggio WhatsApp, o un incontro dal vivo è meglio di un post sui social. La fase di pianificazione nasce da una buona attività di gestione degli obiettivi. Pensare ad una to do list è di grande aiuto“.