Festival della comunicazione non ostile 2023: un momento di riflessione su un tema che non ha ancora trovato soluzione. La vita virtuale sarebbe l’esatta continuazione di quella reale, tuttavia l’annullamento dei freni inibitori negli utenti in rete ha portato ad un aumento del linguaggio aggressivo e discriminatorio che porta all’incitamento al razzismo e all’odio per cui è necessario agire. “La comunicazione aggressiva e violenta fa parte di un trend di crescita, degli ultimi anni, che coinvolge tutti. Intono al 2019 c’era stato un abbassamento, adesso la curva si è rialzata – ha spiegato Tiziana Montalbano, head of communication dell’iniziativa, su Radio Cusano Campus, a Società Anno Zero – comunicare online con aggressività e condividere fake news è noramlissimo“.
Festival della comunicazione non ostile 2023, Montalbano: “Centrale il ruolo degli influencer”
“E’ centrale il ruolo degli influencer, e dei nuovi influencer. Parole ostili lavoro molto con le scuole e le università, vuole formare ed educare persone che riescono ad essere un esempio per gli altri. Ogni piccola azione che svolgiamo online è un esempio. Così, gli influencer avranno una responsabilità sociale di ciò che comunicano. Paola Turani e Valeria Angioni, due volti notissimi, per chi vive il web e il digitale, sono due volti noti che hanno uno stile comunicativo preciso e sostenibile – ha aggiunto Montalbano – la Angioini si contraddistingue per il taglio divertente ai contenuti virtuali, Paola Turani fa storytelling“.
Le idee si devono discutere, le persone rispettare
“L’ottavo principio del manifesto della comunicazione non ostile, che è il nostro strumento di divulgazione, dice che le idee si devono discutere le persone si devono rispettare. Possiamo essere in disaccordo con l’opinione di Elisa, ma la risposta non dev’essere violenta quanto l’attacco. Il manifesto è stato pensato come bussola di orientamento di quello che facciamo in rete – ha fatto notare Tiziana Montalbano – rispondere all’odio con l’odio serve ad alimentare un ecosistema che diventerà sempre più inquinato. Torniamo alla forza dell’esempio, online col grande filtro degli schermi tutto è ingigantito e tutto sembra essere permesso“.
Adulti inconsapevoli
“Gli adulti hanno meno consapevolezza del virtuale, e reale, riescono a scindere e immaginare le loro vite come due realtà distinte, a differenza dei ragazzi. Questi, cadono nel tranello che le cose che facciamo online vivano e percorrano un autostrada che va in parallelo e che mai incrocia quella offline – si è congedata l’esperta – dobbiamo prendere confidenza con queste nuove relazioni e mano a mano svilupperemo una capacità di relazionarci più sostenibile dell’attuale“.