Sergio Mattarella ospite di Papa Francesco: il presidente della Repubblica ha ricevuto questa mattina, lunedì 29 maggio, il premio Paolo VI dal Pontefice. Arrivato in Vaticano intorno alle 10.45, il Capo dello Stato ha incontrato Bergoglio nella Sala Clementina, nel Palazzo apostolico vaticano, luogo di consegna del premio.

Prima della cerimonia, Mattarella e Francesco hanno avuto un breve incontro privato. Accolte da un lungo e caloroso applauso, le due figure istituzionali hanno dato lustro al premio dedicato a Giovanni Battista Montini. Nel suo intervento, il presidente della Repubblica ha ricordato Paolo VI come “il papa del passaggio dalla mia giovinezza all’età matura”.

È anche per questo che è così emozionante ricevere questo premio, riceverlo dalla mani del Santo Padre.

Vatican News spiega le ragioni che hanno spinto l’istituto Paolo VI a conferire a Mattarella il riconoscimento per “la sua dedizione al bene comune in un impegno politico ispirato ai valori cristiani e rigoroso nel servizio delle istituzioni civili”. Una dedizione da lui ulteriormente dimostrata con la decisione di devolvere la somma collegata al premio alle popolazioni colpite dall’alluvione.

Vorrei chiedere all’Istituto Paolo VI di destinare la somma collegata al premio alla comunità intitolata a Giovanni XXIII nata in Romagna. Alcune delle sue case d’accoglienza sono state gravemente colpite dall’alluvione dei giorni scorsi. Penso che con il premio più che la mia personale azione si intenda e si è inteso indicare un modo di interpretare l’impegno nella società e nelle istituzioni che in molti hanno praticato e sviluppato ispirandosi alla visione di Paolo Vi e ai suoi insegnamenti, che tante volte ha espressi. E io spero di meritare la valutazione di averli bene interpretati.

Papa Francesco consegna premio a Mattarella: “Occasione per celebrare il valore e la dignità del servizio”

Papa Francesco ha poi preso la parola: il Santo Padre è apparso in forma nonostante l’attacco febbrile degli ultimi giorni. Rivolgendosi a Mattarella, Bergoglio ha ricordato la sua rielezione a un secondo mandato.

Per il cristiano, grandezza è sinonimo di servizio. Amo dire che ‘non serve per vivere chi non vive per servire’. E credo che oggi il conferimento del Premio Paolo VI al Presidente Mattarella sia proprio una bella occasione per celebrare il valore e la dignità del servizio, lo stile più alto del vivere, che pone gli altri prima delle proprie aspettative. Che ciò sia vero per Lei, Signor Presidente, lo testimonia il popolo italiano, che non dimentica la sua rinuncia al meritato riposo fatta in nome del servizio richiestole dallo Stato.

Lodi anche dall’istituto Paolo VI, promotore del premio, che sottolinea come in Sergio Mattarella sia “possibile riconoscere l’erede di una grande tradizione di politici cattolici che hanno pensato e contribuito a realizzare l’Unione Europea come spazio di convivenza pacifica e democratica tra i popoli”.

A proposito del rapporto tra politica e Chiesa, durante la cerimonia Papa Francesco ha citato l’affermazione pronunciata da Pio XI nel 1927, che parlava di politica come “la forma più alta di carità”. Decisivo nel “sottolineare il ruolo dei fedeli laici” il Concilio Vaticano II, “per il quale dobbiamo essere tanto grati a San Paolo VI”.

I laici, infatti, in virtù del battesimo hanno una vera e propria missione da svolgere ‘nel secolo, cioè implicati in tutti e singoli gli impieghi e gli affari del mondo e nelle ordinarie condizioni della vita familiare e sociale’. E tra queste occupazioni spicca la politica.

Una politica che deve costituire un “servizio” al bene comune, allontanando “la tentazione diffusa, in ogni tempo, anche nei migliori sistemi politici”, di “servirsi dell’autorità anziché di servire attraverso l’autorità”.

Com’è facile salire sul piedistallo e com’è difficile calarsi nel servizio degli altri!