Fao e Pam lanciano un nuovo allarme in merito alla fame nel mondo che, nel corso dei mesi a venire del 2023, riguarderà altri 22 paesi rispetto a quelli già interessati da questo dramma. Guerre e crisi alimentare le cause di questa nuova escalation.
Fame nel mondo, per Fao e Pam la crisi alimentare riguarderà altri 22 paesi nel 2023
La fame nel mondo mette sempre più in crisi l’equilibrio globale. Nei prossimi mesi del 2023, questo drammatico problema andrà a riguardare 22 paesi in più oltre a quelli che già sono messi in ginocchio da esso. È l’allarme lanciato congiuntamente dalla Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di alimentazione e agricoltura, e dalla Pam (Programma Alimentare Mondiale).
URGENT: Over the next six months, acute food insecurity in 18 hunger "hotspots" is set to increase in magnitude and severity, a new WFP-@FAO report finds.
— World Food Programme (@WFP) May 29, 2023
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Il report mette in evidenza quei paesi la cui situazione alimentare resta critica, ma sottolinea come, nel giro dei prossimi sei mesi, questi saranno affiancati da molte altre nazioni che, per vari motivi, sprofonderanno nella crisi.
Gli stati che presenteranno le situazioni più drammatiche saranno, quindi, i seguenti:
- Nigeria
- Afghanistan
- Sud Sudan
- Yemen
- Somalia
- Mali
- Burkina Faso
- Sudan
- Haiti
- Pakistan
- Etiopia
- Repubblica Democratica del Congo
- Siria
- Repubblica Centrafricana
- Kenya
- Libano
- Nicaragua
- Malawi
- Honduras
- El Salvador
- Guatemala
Il direttore generale della Fao Qu Dongyu: “Non lasciare indietro nessuno”
Il report ribadisce come la situazione di crisi alimentare sia ormai sistemica, ma indica quelli che sono, attualmente, i fattori che contribuiranno nei mesi a venire al peggioramento della situazione. I conflitti in corso, in primo luogo, con particolare rilievo a quello in Sudan, che potrebbe anche interessare territori e paesi vicini.
Un dato che va a confermare la denuncia dei giorni scorsi dell’Oxfam, che contrapponeva gli investimenti militari del 2022 alle spese, ben più ridotte, per contrastare la fame nel mondo.
Alle guerre si aggiungono le condizioni climatiche e i fenomeni atmosferici eccezionali che potrebbero avere un impatto devastante sull’agricoltura e la produzione alimentare, finendo con il provocare una nuova ondata di crisi.
Per tutti questi motivi, le due organizzazioni richiedono un intervento urgente di assistenza per i 18 “punti caldi” colpiti dalla fame. In questa direzione vanno le dichiarazioni del direttore generale della Fao Qu Dongyu, rilasciate attraverso il proprio account Twitter. “Non possiamo permetterci di andare avanti come al solito se vogliamo che la sicurezza alimentare sia garantita a tutti, senza lasciare indietro nessuno”, scrive sul social network. “Dobbiamo fornire un sostegno agricolo tempestivo – conclude – per allontanare le persone dall’orlo della fame e individuare soluzioni a lungo termine per affrontare le cause profonde dell’insicurezza alimentare”.
Business-as-usual isn't an option if we want food security for all, leaving no one behind. We must provide time-sensitive agricultural support to pull people from the brink of hunger & identify long-term solutions to address the root causes of food insecurity.#FightFoodCrises https://t.co/gcogs4bhmE
— FAO Director-General QU Dongyu (@FAODG) May 29, 2023
Quante sono le persone che soffrono la fame nel mondo?
Secondo i dati raccolti da Save the Children, alla fine del 2022 le persone nel mondo che si trovano in grave crisi alimentare, al punto da mettere in pericolo la loro stessa vita, risultano essere oltre 345 milioni.