In questo articolo esploreremo gli effetti dell’acqua stagnante sulla salute e le misure preventive da adottare nella regione dell’Emilia Romagna, colpita dall’alluvione.

Questo fenomeno può presentare rischi per la salute e l’ambiente. Scopri i potenziali pericoli associati e cosa fare in una situazione come quella che sta vivendo l’Emilia Romagna.

Quali sono i rischi dell’acqua stagnante?

In Emilia Romagna l’alluvione sta portando problemi di salute alla popolazione. L’acqua caduta e stagnante, infatti, è contaminata dagli scarichi delle fognature, da rifiuti e carcasse di animali.

Tutto questo porta ad un reale pericolo per la salute degli abitanti, a causa di virus, batteri, zanzare.

Per quanto si stia procedendo a vaccinazioni anti-tetaniche a tappeto e il ministro Schillaci assicuri che non ci sarà alcun rischio per l’estate romagnola, il pericolo è reale.

Secondo il ministro non c’è alcuna emergenza sanitaria ed è tutto sotto controllo.

Quello che è certo è che i cittadini devono evitare assolutamente di venire a contatto con quest’acqua. I rischi più comuni sono:

  • infezioni da escherichia coli;
  • salmonella;
  • tetano;
  • colera;
  • legionella.

Ecco un riassunto dei sintomi che derivano da queste infezioni:

  1. Infezioni da Escherichia coli: I sintomi comuni includono diarrea acquosa o sanguinolenta, crampi addominali intensi, nausea e vomito. In alcuni casi più gravi, può verificarsi febbre e perdita di appetito.
  2. Salmonella: I sintomi tipici sono diarrea, crampi addominali, febbre, brividi e nausea. La diarrea può essere acquosa o contenere sangue. I sintomi di solito iniziano entro 12-72 ore dall’ingestione del batterio e possono durare da 4 a 7 giorni.
  3. Tetano: I sintomi del tetano includono rigidità muscolare dolorosa, specialmente nei muscoli del collo e della mascella. Possono verificarsi difficoltà nella deglutizione e nella respirazione, spasmi muscolari e convulsioni. In alcuni casi, il tetano può portare a problemi cardiaci e respiratori gravi.
  4. Colera: I sintomi principali sono diarrea acquosa profusa e grave, accompagnata da crampi addominali. La diarrea può causare una rapida disidratazione, che può portare a debolezza, affaticamento, sete e frequenza cardiaca accelerata.
  5. La legionellosi, causata dal batterio Legionella, può presentare una serie di sintomi come febbre alta, brividi, tosse secca, respiro corto, dolore toracico, affaticamento, dolori muscolari e mal di testa. In alcuni casi più gravi, possono verificarsi complicazioni come polmonite e insufficienza respiratoria.
  6. West Nile. I sintomi del West Nile possono variare da lievi a gravi. Nella maggior parte dei casi, circa il 80% delle persone infette, non manifestano alcun sintomo. Tuttavia, alcuni individui possono sviluppare sintomi simili all’influenza, come febbre, mal di testa, affaticamento, dolori muscolari e articolari, malessere generale e rash cutaneo.

In casi rari possono anche verificarsi meningite o encefalite che possono manifestarsi con sintomi più gravi come rigidità del collo, confusione, convulsioni, paralisi e perdita di coscienza. Nei casi più estremi, l’infezione da West Nile può portare alla morte.

È importante sottolineare che questi sintomi possono variare e manifestarsi in modo diverso in diverse persone. In caso di sospetta infezione, è consigliabile consultare un medico per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.

Cosa fare per evitare il rischio di infezione?

L’ISS ha pubblicato le seguenti indicazioni per evitare il rischio di infezione. Eccole riassunte:

I principali rischi includono infezioni gastrointestinali, legionellosi e arbovirosi come il virus del Nilo occidentale.

  • È fondamentale bere solo acqua potabile e sicura;
  • seguire le indicazioni delle autorità sanitarie regionali sulla potabilità dell’acqua;
  • evitare il consumo di cibi o bevande potenzialmente contaminati;
  • limitare il contatto con acque stagnanti;
  • indossare calzature protettive;
  • prestare attenzione ai bambini che potrebbero essere attratti dall’acqua;
  • lavarsi le mani con acqua e sapone;
  • evitare di toccare occhi e bocca con le mani sporche di fango.

Le inondazioni possono anche aumentare il rischio di malattie trasmesse da insetti come zanzare, quindi è consigliabile proteggersi con repellenti e indossare indumenti che coprano il corpo.