Riforma pensioni 2023 – 2024: domani 30 maggio riprende il dialogo tra governo e sindacati dopo mesi di stallo. I segretari generali dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl sono stati convocati a Palazzo Chigi per un incontro che dovrebbe servire a far ripartire i lavori per la riforma previdenziale.
Riforma pensioni 2023 – 2024
L’ultimo incontro tra la maggioranza e le parti sociali risale allo scorso 13 febbraio e in quel caso non si registrarono passi in avanti sul fronte delle pensioni. I bene informati ritengono che anche la riunione di domani sarà interlocutoria e che per raggiungere almeno una bozza di accordo sarà necessario attendere fino a settembre, quando il governo dovrà valutare le risorse da destinare all’aggiornamento del Documento di economia e finanza. Le parole del Ministro delle Finanze Giorgetti sulle poche risorse a disposizione però, fanno pensare che non ci saranno stravolgimenti per quanto riguarda il prossimo anno e che molto probabilmente Quota 41 resterà nel cassetto. Molto più probabile una proroga della Quota 103 come soluzione tampone in vista di un ennesimo rinvio della riforma strutturale delle pensioni.
Cosa chiedono i sindacati?
I sindacati chiedono risposte certe sull’aumento delle pensioni minime, su cosa succederà alla scadenza di Quota 103 e sul futuro di Opzione donna.
Nel primo incontro con le parti sociali, il 24 gennaio scorso, la ministra del Lavoro Marina Calderone aveva garantito che modifiche a Opzione donna sarebbero state poste all’ordine del giorno, ma poi non è stato così e nel secondo incontro, nel quale Calderone non era presente, il sottosegretario Durigon non ha saputo fornire alcuna risposta a riguardo.
Per il prossimo anno, il rischio è che sul fronte pensionistico possano essere varate solo altre misure provvisorie e che riguardino una ristretta platea di beneficiari.