Elezioni in Turchia, Erdogan vince ancora, ma senza convincere più di tanto. Ottiene il terzo mandato il Capo dello Stato turco, ma i risultati non sono così schiaccianti come negli anni successivi Qualcosa sta cambiando in Turchia e anche lo stesso Erdogan, nonostante la vittoria, se ne sta rendendo conto.

Elezioni Turchia Erdogan vince. La volontà popolare

La Turchia, ed è questa la verità, è allo stato attuale un Paese spaccato in due con un solo uomo al comando. E’ questo il quadro che emerge dal ballottaggio ìin Turchia, il primo nella storia di un Paese che ancora una volta ha dato fiducia all’uomo che, prima da premier e poi da presidente ha imposto la propria figura, leadership e linea politica per 20 anni ed e’ destinato a rimanere al potere fino al 2028.

Eppure Erdogan fino alle elezioni del 2015 ha governato da solo con il suo partito Akp, da allora in poi in coalizione e fino a oggi ha continuato a perdere consenso, senza tuttavia che questa perdita fosse sufficiente a porre fine al suo impero.

La fiducia in Erdogan, il timore di meta’ della popolazione di ritrovarsi senza una guida in un Paese in perenne emergenza sono state le chiavi della vittoria, ieri e oggi. Fiducia e timore che hanno prevalso al fotofinish sulla voglia di cambiamento di cui si e’ fatto carico lo sfidante, Kemal Kilicdaroglu a cui non sono bastati l’inflazione, l’economia a pezzi e la carta nazionalista e anti migranti per detronizzare un leader che, nel bene e nel male, ha segnato per sempre la storia di questo Paese.