Stefan Radu ha dato l’addio al calcio giocato. In uno Stadio Olimpico tutto esaurito si è preso l’applauso dei suoi tifosi con un discorso interrotto più volte dalla commozione. Prima il boato quando si è alzato dalla panchina per cominciare il riscaldamento, poi al momento della sostituzione dove si è ripreso il possesso della corsia mancina di difesa dove tutto cominciò. Arrivato nel 2008 appena ventiduenne, quindici stagioni con la casacca biancoceleste piena di soddisfazioni e una sintonia con l’ambiente. Lascia il campo con una qualificazione in Champions League raggiunta e la possibilità di partecipare anche alla prossima Supercoppa Italiana.
La lettera di addio di Radu
Finita la partita fra Lazio e Cremonese è cominciata la festa per l’addio. In campo i compagni di squadra e alcuni dello spogliatoio che hanno vinto la Coppa Italia contro la Roma il 26 maggio 2013. Un unico grande applauso dei giocatori e dei tifosi mentre il Presidente Claudio Lotito ha premiato il numero 26. L’abbraccio con tutti i partecipanti e poi il microfono in mano con la voce rotta:
Datemi una mano, per favore, che ho tante emozioni. Molto più facile in campo che adesso. Purtroppo, sono arrivato alla fine, ma il sogno è diventato realtà: quello di smettere. Ho trascorso più di 15 anni al vostro fianco, quando entravo in campo avevo la vostra stessa anima, l’anima del tifoso laziale. Con questa maglia ho vissuto la mia vita da calciatore, in questo stadio ho vissuto momenti unici, giornate difficili e momenti unici. La Lazio è una famiglia, questo campo è casa. Vi ringrazio perché non mi sono mai sentito solo. Sono certo che il mio attaccamento ai colori biancocelesti non finirà mai, mi darà la forza di andare avanti nella vita con la stessa determinazione che ho avuto in campo.
Ringrazio il presidente e la società perché mi hanno permesso di realizzare questo grande sogno: riuscire a dare l’addio al calcio indossando questa maglia. Sono cresciuto come uomo e calciatore. Ringrazio mia moglie e i miei figli perché non mi hanno mai fatto mancare il loro sostegno, il loro amore. Grazie a tutti i compagni di squadra, mi hanno riconosciuto un ruolo importante in campo e nello spogliatoio, e questo per me rappresenta un grande amore e responsabilità. Quando ho vestito la maglia biancoceleste l’ho fatto con tutto il cuore, la passione. So cosa significa essere uno di voi. So che vuol dire appartenere alla grande famiglia e legarsi ad essa per sempre. Si può smettere di giocare a calcio, non si può smettere di essere laziale. Grazie a tutti, vi voglio bene
Il commento post gara
Con grande difficoltà Stefan Radu ha parlato anche ai microfoni ufficiali del club biancoceleste. I tre punti ottenuti con la Cremonese arrivati allo scadere con il colpo di testa di Milinkovic significano qualificazione alla Champions League indipendemente dalla penalizzazione della Juventus. La Lazio è seconda in classifica e questo significa anche partecipare alla prossima Supercoppa Italiana.
Ho preso diverse pasticche per stemperare la tensione di questo momento. In queste ultime notti ho dormito davvero poco. L’importante è che abbiamo vinto, questa squadra merita di giocare la Champions League. Non ho mai visto uno stadio così pieno e con questa atmosfera. Non mi aspettavo tutto questo amore nei miei confronti. Significa che hanno apprezzato il giocatore Stefan Radu e per questo li ringrazio. Non riesco ad immaginare la mia vita lontano dalla Lazio. Io parlo con il cuore, ci sono state delle offerte in passato ma non sono mai riuscito ad andare via. Una volta che ti leghi a questa squadra è difficile lasciarla. Conosco tanti ragazzi che sono andati via e si sono pentiti perché l’amore che dà questa gente è unico. Dal prossimo anno sarò anch’io qua, 60mila +1