Ieri e oggi al Pratibus District di Roma si è tenuto l’evento “Scriviamo il futuro – Un patto generazionale per l’Italia“, che ha visto la presenza di 400 Under 30 provenienti da tutta Italia per partecipare a tavoli di lavoro ed elaborare proposte di politiche giovanili. L’evento è stato organizzato dal partito Azione e nel pomeriggio Carlo Calenda, leader del partito, ha tenuto l’intervento conclusivo, in cui ha dichiarato che “da qui in avanti, Azione lavora tornando a fare Azione“. Un partito molto propositivo, stando alle parole del leader, che rivendica di fare sempre numerose proposte, ma che lamenta anche che gli sia chiesto solo dell’ultimo “gossip politico”. Aggiunge poi che l’ultimo mese è stato “veramente difficile“, perché “quando qualcosa in cui hai messo cuore e anima non funziona, va via qualcosa di te”. La bussola per il partito rimane ora l’impegno preso con gli italiani.
Il segretario di Azione ha riaffermato la volontà di continuare l’interlocuzione con Italia Viva.
Calenda ha colto l’occasione per rivolgersi a Elena Bonetti, deputata di Italia Viva presente all’evento, dicendole che “quella storia non è certamente finita, almeno tra noi due. Abbiamo creduto in una cosa che non si è realizzata. Ma il legame di stima e affetto non può passare”. Il legame, per l’ex ministro Calenda, si basa su un’importante “corrispondenza di valori“. Il lavoro tra Azione e Italia Viva continua anche dopo i recenti strappi, su quello su cui si può lavorare insieme: “Siamo due partiti, faremo un percorso parallelo, ricostruendo un percorso di fiducia e rispetto reciproco”.
Il segretario dice di aver tratto degli insegnamenti da quanto accaduto nei giorni scorsi e ha imparato “che non è facile fare una politica che non tolga a qualcuno per dare a qualcun altro”. Il dovere della verità e della coerenza, centrale per il gruppo partitico, “implica il fatto che ripeti costantemente quello che la politica fa ogni giorno. Siamo senz’altro ruvidi e diciamo le cose come stanno”. Da questo impegno nei confronti della verità deriva la volontà di trattare i cittadini come persone senzienti e trattare i giovani come giovani uomini: “non devi prendere solo voti, ma devi prendere i voti cambiando il modo in cui le persone si approcciano alla politica”.
E così, davanti a una platea composta da giovani, Calenda ha trattato anche della questione Rai.
Si tratta di un tema spinoso che ha comportato numerose polemiche nei giorni scorsi, in seguito ai saluti di Fabio Fazio e Lucia Annunziata. Calenda ha fatto presente che, da sempre, chiunque arrivi al governo lottizza la Rai. La soluzione proposta da Azione è quella di affidare la Rai a una fondazione indipendente i cui componenti del Cda vengono nominati dal presidente della Repubblica, in modo da creare un sistema degno e funzionante per una “grande azienda che fa cultura e informazione”.
Altro tema sul tavolo è quello del Pnrr, relativamente al quale Calenda accusa il governo di non riuscire a “spiegare come vuole rifarlo”. L’ex ministro propone di ripristinare l’Industria 4.0, finanziando gli imprenditori che investono in digitale e ambiente e assumono. Le norme devono essere messe in atto, altrimenti, attacca Calenda, “qui si chiacchiera di tutto senza mai riuscire a mettere in piedi niente, il vero problema di questo Paese”.
Per concludere, Calenda ha rivolto un invito ai giovani lì presenti: c’è “bisogno di giovani under 30 che entrino nei direttivi e nelle segreterie e che lì combattano”. Raccontando “un mio capo alla Ferrari mi diceva: il mio obiettivo è che tu diventi il mio capo”, ha detto alla platea che “il mio obiettivo è che voi diventiate i miei capi”, persone in grado di prendere in mano questo percorso.